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Più economia sociale e meno burocrazia

Il ministro dell'Economia Tremonti

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Stop a speculazioni sfrenate e a un'economia basata sul conflitto dominatore del ventesimo secolo tra capitale e lavoro. Se con la crisi degli ultimi tre anni il mondo è cambiato la nuova filosofia che deve guidare l'azione politica «è quella dell'economia sociale di mercato». Parola del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti,che «non ha dubbi» nell'indicare la nuova strada per crescere e competere, imposta dalla globalizzazione, che a sua volta impone scelte in un certo senso «obbligate». Tremonti interviene alla Festa nazionale della Cisl, che quest'anno coincide con il 60mo anniversario della fondazione, e tra citazioni e scambi di battute con gli altri ospiti spazia dalla libertà di impresa alle nuove sfide da incrociare. Come quella di azzerare o quantomeno bloccare la burocrazia che si alimenta di migliaia di leggi e leggine che si trasformano in lacci e ostacoli alla competitività. «Questo è un Paese che fa quattro chilometri di Gazzetta Ufficiale l'anno, un chilometro quadrato di regole all'anno» spiega Tremonti che aggiunge «abbiamo una quantità impressionante e crescente di regole, che hanno l'effetto di un blocco oltre il bisogno, di una ragnatela, che fa anche paura». E il «labirinto di leggi» non è solo in Italia ma anche in Europa. Tremonti cita Sant'Agostino ma anche Hobbes per ricordare alla platea, che lo applaude, l'egoismo dell'uomo (homo homini lupus) e don Luigi Sturzo per parlare a «uomini liberi e forti», che sono «liberi da pregiudizi e ideologie». Lo fa tirando in ballo la vicenda di Pomigliano, che porta proprio come esempio della «via giusta». Ribadisce, appunto, l'intenzione di rivedere l'articolo 41 della Costituzione, altrimenti - sostiene - «non vai da nessuna parte», così come - sostiene - «se modifichi l'articolo 118 fai la cosa giusta ed equilibrata», quanto alle competenze. Revisioni per liberalizzare le Pmi e rilanciare il Paese sulla competitività, che - torna a dire - saranno precedute da una legge ordinaria. Martella la «quantità impressionante e crescente di regole, che hanno l'effetto di un blocco, di una ragnatela, di un labirinto che fa paura». E ne indica la portata: «Questo è un Paese che fa 4 chilometri di Gazzetta Ufficiale l'anno, un chilometro quadrato di regole all'anno». E poi parla della manovra economica biennale. Una manovra di «grande impegno e coraggio. Utile, complessa». «Mai - rivendica Tremonti - un governo ha fatto un decreto come questo: altri erano pappa e ciccia con la Svizzera o con San Marino; altri invece facevano le grida e non i fatti». Un intervento correttivo sui conti per il 2011-2012 disegnato «nel modo socialmente meno incisivo, meno negativo possibile» che non ha toccato - assicura - la sanità, nè il welfare». Una cosa, però, è certa: «Quest'anno è l'ultimo in cui si faranno Finanziarie nazionali», afferma parlando del coordinamento a livello europeo e spiega: «Le politiche economiche si faranno nello stesso tempo dell'anno, nello stesso modo tutti insieme. Non ci sarà più un Paese che fa le sue scelte diverse dagli altri. Quello che forse non si vede ancora, ma è chiarissimo - evidenzia infatti Tremonti - è che è in atto una colossale devoluzione di poteri dalle nazioni all'Europa».

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