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Partita la protesta dei magistrati «Non arretreremo di un millimetro»

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Ieriudienze sospese per un'ora. Durante lo stop magistrati, avvocati e personale giudiziario hanno promosso assemble per sensibilizzare i cittadini sui «gravi problemi che attanagliano la giustizia», nuovamente colpita - secondo i contestatori - dalla manovra del governo. «Non arretreremo di un millimetro, per la tutela del settore giustizia. Soprattutto non arretreremo sulla iniquità della manovra e sugli aspetti di irragionevolezza, compresi quelli relativi alle retribuzioni». Questo l'appello lanciato dal presidente del sindagato delle toghe. «Siamo ampiamente soddisfatti dell'esito della giornata - ha aggiunto Palamara - La grande adesione a livello nazionale da parte di tutte le componenti del settore giustizia ha dimostrato la fondatezza della protesta». Quella di ieri è stata la prima di una serie di iniziative che si concluderanno il 1 luglio - giorno in cui il provvedimento approderà in Senato - con l'astensione totale dalle udienze di tutti i magistrati. La mobilitazione è bollata come «corporativa» ed egoista dai suoi critici, in particolare dalla maggioranza. Ma Palamara difende la protesta: «Anche noi - ha affermato - vogliamo contribuire al difficile momento di congiuntura, ma abbiamo il dovere di sottolineare l'iniquità di questa manovra, che rischia di essere un ulteriore colpo di grazia alla giustizia». Il vicepresidente dell'Anm, Gioacchino Natoli, ha accusato il Governo di avere secondi fini: «Non possiamo non chiederci se per caso non si voglia far passare un messaggio punitivo nei confronti dei dipendenti pubblici, i fannulloni, e dei magistrati, la casta». Na.Pie.

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