Al diavolo gli operai, la Cgil balla da sola

Ormai non è più una notizia. Ogni volta che si trova davanti ad una decisione importante la Cgil «balla da sola». Al diavolo i lavoratori, l'importante è distinguersi sempre in chiave antigovernativa. E anche quando concordano con Cisl, Uil e Ugl sulla strategia sindacale da tenere, Epifani e i suoi organizzano proteste isolate. Ieri mattina, ad esempio, Cisl, Uil, Snals-Confsal e Gilda-Unams («il 75% della rappresentanza sindacale») si sono riuniti al teatro Quirino per attaccare i tagli alla scuola. La Cgil non c'era. L'aveva già fatto sabato. Ma il «no» più pesante è sicuramente quello della Fiom all'intesa sul futuro dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. Una scelta solitaria che fa dire al ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «Purtroppo anche la Fiom non è più quella di un tempo. Oggi a volte sembra che siano gli studenti a guidarla. C'è un sindacato paralizzato da un blocco ideologico».   In effetti è difficile spiegare diversamente la scelta isolazionista dei metalmeccanici della Cgil. Scelta che il segretario della Cisl Raffaele Bonanni attacca senza mezzi termini: «Sono fuori dal mondo, si sollevano questioni inutili per coprire una ritrosia all'innovazione. La solita tecnica di cortina fumogena per coprire la ritrosia a prendersi responsabilità». E comunque, aggiunge, «dovremmo preoccuparci quando chiudono le fabbriche, non quando aprono». Ma la Cgil è così. Convinta che la si noti di più se si mette in disparte. Lo ha fatto sulla riforma del modello contrattuale, lo ha fatto sugli statali riuscendo nell'impresa impossibile di proclamare, da sola, uno sciopero generale. Una scelta che aveva convinto il ministro Renato Brunetta ad escluderla dal tavolo delle trattative. In ogni caso vestendo sempre i panni del «bastian contrario» la Cgil non solo penalizza i lavoratori, ma manda in confusione il Pd che non sa mai da che parte stare. E così, anche su Pomigliano d'Arco, i Democratici si presentano in ordine sparso. Il segretario Pier Luigi Bersani spiega che il primo obiettivo è «la salvaguardia dell'investimento».   Ma non tutti la pensano così. Secondo l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, infatti, restano «le perplessità sui capitoli relativi all'assenteismo e al diritto di sciopero». Il tutto mentre alcuni senatori Pd, capitanati da Benedetto Adragna, scrivono al presidente della Vigilanza Rai Sergio Zavoli per denunciare le scelte editoriali del Tg3: «Uno spazio soverchiante è stato dedicato alle posizioni assunte dalla Fiom Cgil, senza alcun contraddittorio o riferimento a posizioni alternative, se non in misura irrilevante».