Per Epifani è finita: ci vorranno altri tagli
La manovra economica secondo la Cgil colpisce in maniera pesante solo lavoratori e pensionati e non abbastanza il privilegio. Ma c'è di più: potrebbe non bastare, potrebbe essere necessaria una seconda manovra. Reduce dai 100.000 in piazza a Roma, il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, a Levico Terme per la Festa della Cisl, conferma il suo no al provvedimento dell'esecutivo per riportare i conti pubblici in ordine. E lo fa al ministro Giulio Tremonti stesso, anch'egli «ospite» del sindacato guidato da Raffaele Bonanni. E se la bocciatura del leader Cgil è netta, sfumato è il giudizio di Bonanni, che parla di correzioni possibili e che si «impenna» solo di fronte a quelli che chiama «giochetti stupidi» fatti da «quelli che dicono che la Cisl è appiattita sulle posizioni governative». Come la Cgil. Tutti protagonisti una tavola rotonda a cui hanno partecipato anche il vicepresidente della Confindustria, Alberto Bombassei, e il vicesegretario del Pd, Enrico Letta. Prima delle parole del segretario della Cisl, Epifani (arrivato a Levico in compagna di Susanna Camusso) ha commentato l'affermazione del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, sul rischio che la manovra fiscale del Governo venga annacquata. «Il rischio c'è, nel senso ad esempio che i soldi che il Governo prevede rientreranno dalla lotta all'evasione fiscale sono tanti, 8 o 9 miliardi, e se non saranno così tanti, ci sarà bisogno di un'altra manovra». «La manovra - ha detto invece Bonanni - non tocca la spesa sociale e contiene segnali importanti, come quelli per il Sud. Poi ci sono punti che non ci piacciono affatto, come quello sulla scuola. La verità - ha continuato - è che in altri Paesi europei, come in Germania, hanno tagliato il salario e l'indennità di disoccupazione. È indispensabile, nei momenti di crisi, trovare soluzioni condivise e se troviamo una soluzione alla vicenda della scuola, riteniamo che la partita possa essere gestita con molta soddisfazione da parte nostra». Meno ottimisti i toni di Enrico Letta. «Il Governo - ha dichiarato - ha mostrato un pò di timidezza o in alcuni casi è stato troppo pigro nel trovare soluzioni per reperire risorse. La manovra manca di equità e di spinta per la crescita e noi lavoriamo a questo. Ci sono molte modalità per trovare risorse e abbassare le tasse».