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Di Pietro caccia dall'Idv il suo compagno di scuola

Antonio Di Pietro

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«Si sumundit le chiuv? E mo fatt le scarp de ferr». È forse dai tempi della scuola dell'infanzia che il giovane Tonino Di Pietro e il quasi coetaneo Nicolino D'Ascanio si guardavano torvo a Montenero di Bisaccia. Ma nessuno, nei mitici Anni Sessanta, avrebbe mai potuto pensare che i dissapori tra quei due ragazzini sarebbero diventati la cartina di tornasole della difficoltà di rapporti dell'Italia dei Valori con la coalizione di centrosinistra. «Hai seminato chiodi? E ora fatti le scarpe di ferro», al secolo «Chi semina vento raccoglie tempesta».   Un vecchio detto popolare molisano, che i due protagonisti di questa storia - compagni di scuola alle elementari - probabilmente pensavano già quando, vista la poca differenza di età, giocavano 50 anni fa negli stessi vicoli di Montenero prima che Di Pietro emigrasse all'estero. Da una parte l'ex pm di Mani Pulite, indiscusso leader dell'Idv, conosciutissimo dalle masse dopo l'inchiesta che ha abbattuto la Prima Repubblica. Dall'altra Nicola D'Ascanio, meno noto al pubblico nazionale ma famoso per quello molisano, due volte sindaco di Montenero, attuale presidente della Provincia di Campobasso. Quest'ultimo nei giorni scorsi è stato espulso dal partito dell'Italia dei Valori, insieme ad altri tre assessori, con una laconica nota ufficiale per «non aver ottemperato alle direttive del coordinamento regionale». Dietro allo strappo c'è una questione di nomi e di nomine, tutta politica; in sostanza D'Ascanio non ha voluto seguire le indicazioni di Di Pietro. Ma anche una questione personale, visto che D'Ascanio in rotta di collisione con l'ex pm c'è andato diverse volte. Si conoscono da quando avevano i calzoni corti, e hanno persino giocato a pallone nella stessa squadra, uno come portiere l'altro come difensore. Più di qualche volta si sono mandati a quel paese... D'altronde lo stesso Di Pietro quando nel 2007 fu presentato come «onorevole» in un comizio elettorale - allora proprio contro D'Ascanio - iniziò il suo intervento con «Aecch so Tonin», come a dire niente titoli a Montenero, «qui sono solo Tonino». Dunque il confronto aspro non è certo nuovo, ma stavolta assume un risvolto politico non privo di conseguenze. Primo: l'Idv entra in crisi proprio nella roccaforte del suo leader. Secondo: lo scontro tutto locale ha innescato riverberi regionali, vista la mancata solidarietà del resto del centrosinistra nei confronti del partito di Tonino quando si sono creati i primi dissapori col presidente della Provincia. Terzo: ciò potrebbe voler dire correre da soli, staccati dunque dal centrosinistra, alle prossime elezioni regionali. Mica roba da poco, se ci mettiamo anche che la difficoltà di dialogo col resto del centrosinistra l'Idv non ce l'ha certo solo a Montenero o in Molise, ma anche nel resto dello Stivale. Intanto a Montenero di Bisaccia la notizia tiene banco. Tanto da finire sul blog cittadino, dove un «anonimo» ha postato questo commento illuminante: «Ho sentito che il Presidente della Provicia ha fatto come il leader del gruppo metal Megadeth, il cantante Dave Mustane. Alla domanda di un giornalista sulla sua espulsione dal gruppo dei Metallica, Mustane rispose: "Io non sono stato cacciato dai Metallica... sono io che ho cacciato tutti i componenti dei Metallica!" Pare che abbiano chiesto lo stesso a D'Ascanio e che lui abbia risposto: "Io non sono stato espulso dall'Idv, sono io che ho espulso l'Idv da me stesso!!" Che figata, abbiamo un politico rock!».

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