Zaia smentisce: è una notizia falsa
«Tutto è nato dal fatto che un giornale locale ha riportato con pieno titolo in prima pagina "Zaia vieta l'inno di Mameli". Non è accaduto assolutamente questo. Poi ovviamente la notizia è stata ribattuta dalle agenzie e tutti hanno commentato una notizia falsa». Lo ha detto a Sky Tg24 il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «C'erano due cori - ha spiegato il governatore leghista - uno di bambini e l'altro di adulti messi in un piazzale nella parte all'ombra; in mezzo c'era il palco e a lato la zona dell'inaugurazione un pò distante dai cori. Sono stati cantati il "Va pensiero", l'inno di Mameli durante il taglio del nastro e anche altre canzoni; tutto in maniera molto regolare. Del resto voglio precisare che io non mi occupo delle inaugurazioni degli altri». IL PORTAVOCE SI SCUSA "E' STATO UN MIO ERRORE" - Giampiero Beltotto, portavoce del presidente del Veneto Luca Zaia, si assume tutte le responsabilità per la polemica che ha investito il governatore, sabato, quando in una scuola di Vedelago (Treviso) è stato intonato il "Va pensiero" da Nabucco di Verdi in scaletta dopo l'Inno nazionale di Mameli; "Fratelli d'Italia" è stato intonato invece quando le autorità avevano lasciato la scuola. Beltotto ha rilasciato un'intervista ai quotidiani del gruppo Finegil, e spiega: "E' stato tutto frutto di un mio errore di valutazione". Infatti, assicura, "Io sono arrivato alle scuole prima di Zaia. Mi hanno detto che i bambini volevano far sentire il canto che avevano preparato nei giorni scorsi e che poi in scaletta c'erano il coro di Verdi e l'Inno di Mameli. Ho chiesto di stringere. Bene il coro dei bambini, ma per gli altri si organizzassero. Zaia non ne sapeva nulla". Il coro ha eseguito il "Va pensiero",l'inno leghista per eccellenza, prima dell'inno nazionale. "La scelta non è stata di Zaia e tantomeno mia. Hanno deciso di fare il Va' pensiero dopo gli interventi ufficiali dal palco, e al taglio del nastro l'Inno nazionale". E Beltotto aggiunge: "E' stato un errore di cui mi assumo le responsabilità. Se qualche onorevole come Gava si è indignato sono pronto a chiedere scusa ufficialmente. E la stessa cosa farò con la provveditrice Carmela Palumbo". BOCCHINO: INTERVENGA IL PREMIER - "Zaia deve scusarsi, queste cose non devono accadere e serve una parola forte e coraggiosa del premier Silvio Berlusconi, visto che è stato suo ministro e che l'ha scelto lui come presidente della Regione Veneto e visto che lui è a capo della coalizione di cui fa parte la Lega". Lo ha detto Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl, in merito alle polemiche sull'Inno di Mameli in una scuola elementare veneta. Bocchino era a Firenze, per presentare Generazione Italia Toscana. "È inaccettabile che qualcuno tenti di derubricare l'Inno Nazionale ad una canzonetta - ha aggiunto Bocchino - utilizzando altri testi per aprire delle manifestazioni ufficiali, soprattutto quando sono nel mondo della scuola che è quello che più deve educare e insegnare i valori nazionali". In merito poi alle smentite, arrivate anche dal governatore veneto, Bocchino ha osservato che "Zaia usa la tattica tipica dei leghisti che vanno sul territorio mettendo in atto delle provocazioni molto gravi, come questa, e poi fanno marcia indietro perchè - ha concluso - sanno che devono convivere con le altre forze politiche delle istituzioni".