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Il vero capitale da salvare è quello umano

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Illoro fine è unicamente la persona umana e la sua piena realizzazione nella dignità». Benedetto XVI parla alla Banca Europea di Sviluppo, organismo promosso dal Consiglio Europeo di Strasburgo. A loro Benedetto XVI rivolge un impegnativo discorso: si chiede se davvero è stata colta l'opportunità rappresentata dalla fine del comunismo e dalla caduta del muro di Berlino e della cosiddetta Cortina di Ferro che divideva in due l'Europa. Sì, l'Europa può «respirare con due polmoni», dice Benedetto XVI, riprendendo l'espressione di Giovanni Paolo II, ma -si chiede - oltre all'aumento di scambi economico finanziari tra Est e Ovest, «c'è stato un vero progresso umano?». E denuncia, «la liberazione delle ideologie totalitarie è stata utilizzata unilateralmente per il solo progresso economico, a detrimento di uno sviluppo che rispetti la dignità e la libertà dell'uomo». È l'idea di fondo della Caritas in veritate, l'ultima enciclica di Benedetto XVI. Ed è un'idea puramente cristiana: prima che allo sviluppo economico, si deve mirare allo sviluppo integrale della persona. Ammonisce il Papa che il legame tra carità e verità è «una forza dinamica che rigenera l'insieme dei legami interpersonali» per orientare la vita «economica e finanziaria al servizio dell'uomo e della sua dignità». Ed è questo «l'unico capitale che conviene salvare». Un capitale che viene direttamente dal Cristianesimo. È il Cristianesimo - ricorda il Papa - «che ha permesso all'Europa di comprendere ciò che è libertà, responsabilità ed etica che impregna le sue leggi sociali». Marginalizzarlo, «anche attraverso l'esclusione dei simboli che lo manifestano contribuirebbe ad amputare il nostro continente della sua origine fondamentale che lo nutre instancabilmente e che contribuisce alla sua vera identità». Ai rappresentanti della Banca di Sviluppo, il Papa fa un invito: rafforzare l'integrazione sociale, all'insegna della solidarietà verso i più bisognosi, perché «la fraternità permette degli spazi di gratuità, che, seppur indispensabili, non trovano spazio quando il fine è solo il profitto». Invito che sarà rimesso sul tavolo domani pomeriggio nel convegno organizzato dal Cnel dove il cardinale Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, monsignor Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia di Scienze Sociali, e Angel Gurrìa, segretario generale dell'Ocse, discuteranno di crisi.

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