Un partito radicato sul territorio.
Chevalorizzi l'identità nazionale ma che sappia anche con le riforme federaliste rigenerare l'unità nazionale. E ancora un partito che adesso si apra al presidenzialismo, che combatta la corruzione, che difenda la vita, la famiglia, che si batta per il quoziente familiare. Insomma è il Pdl che sognano Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, Altero Matteoli e Gianni Alemanno, passando per Giorgia Meloni. In pratica quelli di An che che si sono mostrati filo Pdl e filo Berlusconi. L'appuntamento è per oggi a Roma nell'aula magna del Palazzo dei Congressi dell'Eur. Il titolo della convention è eloquente: più unito il Pdl, più forte. Ci saranno, oltre ai citati, anche gli altri due coordinatori, Bondi e Verdini e il vicecapogruppo al Senato, Gaetano Quagliariello. Nel documento che verrà presentato si spiega come «l'unità del Pdl, il bipolarismo, il rafforzamento della democrazia interna al nostro partito, i valori che hanno caratterizzato importanti stagioni della destra politica, la modernizzazione dell'Italia attraverso una impegnativa agenda di riforme, sono obbiettivi e contenuti che dobbiamo considerare in ogni ora del nostro impegno politico una priorità da onorare con la nostra azione e con la nostra passione. Superando meccanismi di quote e considerando i percorsi passati di ciascuno un motivo di ricchezza del Pdl ma non causa di immobilismo». Sostegno alla Manovra, ai tagli, agli sprechi. Però si annuncia che «daremo ascolto a categorie che meritano tutto il nostro sostegno». In modo da poter entrare «in una nuova fase di crescita, in cui il valore delle piccole e medie imprese venga adeguatamente riconosciuto con una forte tutela dell'accesso al credito, con una progressiva riduzione della pressione fiscale e con una effettiva semplificazione del rapporto con la pubblica amministrazione». Nel documento si ricorda anche come «all'interno del Pdl riteniamo che i valori e le istanze della destra abbiano trovato grande e significativo spazio nella convinzione che una forza politica che raccoglie il 38-40 per cento dell'elettorato è protagonista vera ed autorevole se al suo interno dà spazio e voce ad esperienze e sensibilità diverse e poi sa trovare la sintesi indispensabile per assumere decisioni forti e durature. Dai temi riguardanti l'identità nazionale e culturale alle battaglie per la sicurezza». F. d. O.