Brunetta «decalcifica» i dipendenti pubblici «Per i Mondiali niente permessi»
C'èanche chi promette di far rispettare la disposizione. Il vicepresidente della Cida Funzione Pubblica, Antonio Zucaro, assicura che i dirigenti faranno la loro parte e controlleranno che durante i giorni in cui gioca la Nazionale non ci siano cali di produttività nelle amministrazioni pubbliche. Oibò. Chissà perché la vicenda fa tornare in mente le polemiche per i super-premi dei nostri ragazzi mandati a difendere il tricolore in Sudafrica. Cannavaro ha promesso che una bella fetta sarà devoluta alla fondazione per i 150 anni dell'Unità d'Italia. «Noi uniamo, non dividiamo», è il motto lanciato dal capitano azzurro. L'idea, pacificatrice, è stata benedetta dal presidente del Coni, Gianni Petrucci: «Quella degli azzurri è una buona iniziativa, una risposta serena e tranquilla». Insomma lavoriamo tutti per l'unità. E appare chiaro che le uniche volte che una bella parte del Paese ascolta l'Inno di Mameli è all'inizio di ogni partita. Ci sono stati anche caldi incoraggiamenti ai calciatori: «Cantate l'Inno, ragazzi, cantate, che fa bene all'Italia». Curioso che la polemica sui compensi dei calciatori sia stata lanciata da Roberto Calderoli, il quale parla più spesso di Padania che di Unità d'Italia. Ma bisogna essere ferrei e inflessibili proprio ora e su questo punto? Se il calcio unisce sarà cosa buona e giusta «decalcificare» i dipendenti pubblici? Fa riflettere la proposta del presidente degli industriali tedeschi, Dieter Hundt che, in occasione dei Mondiali invita ad essere «di manica larga». Insomma nel Paese dell'acciaio, nella Nazione motore economico dell'Europa, quella «con i conti in ordine», alla quale vengono chiesti sempre i maggiori sacrifici, si guardano i Mondiali di calcio. E invece da noi no. E la proposta tedesca non fa breccia neanche nel sindacato. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, la liquida con una battuta: «Mi pare un mondo capovolto...». Mentre il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani, dice: «Ferie e permessi okay, ma solo per assistere alla vittoria dell'Italia nella finalissima». Forse la Germania è una potenza proprio perché lì si guardano i Mondiali. E quando c'è da lavorare lavorano. Invece qui da noi... Antonio Angeli