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Immigrati, la Consulta: "No all'aggravante di clandestinità"

Un cittadino indiano all'Ufficio Stranieri

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Si profila una dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma, contenuta nel pacchetto sicurezza, che ha introdotto l'aggravante di clandestinità. Stando a quanto si è appreso, infatti, la Corte Costituzionale, dopo una Camera di consiglio, sarebbe orientata a bocciare tale norma, che prevedeva l'aumento di un terzo della pena se il reato fosse stato commesso da un immigrato irregolare. La Consulta, invece, sembra decisa a dare il suo via libera alla legittimità della norma che ha introdotto il reato  di immigrazione clandestina. Le due sentenze saranno depositate nei prossimi giorni.   Le questioni davanti alla Consulta erano state sollevate con diversi ricorsi: numerose ordinanze di giudici di pace, nonche' del tribunale di Pesaro, in particolare, avevano disposto la trasmissione degli atti davanti alla Corte, ritenendo violati i principi costituzionali, fissati dagli articoli 2, 3, 10, 25, 27 e 117 della Carta, dalla norma che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina. Su questo punto, sarà il giudice Giuseppe Frigo a stendere  le motivazioni della sentenza, spiegando perche' e in quali termini la Corte ha dichiarato legittima la norma e ritenuto  infondate le questioni sollevate. A chiedere invece la verifica della costituzionalita' della norma sull'aggravante della clandestinità, su cui sarà  il giudice Gaetano Silvestri a redigere la sentenza, erano stati i tribunali di Livorno e di Ferrara, sostenendo che la legge su questo punto fosse in contrasto con gli articoli 3, 25 e 27 della Costituzione.

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