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Berlusconi si sfoga: «Io vinco le elezioni e gli altri governano» Pronto il richiamo agli assenteisti

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Èun Silvio Berlusconi arrabbiato, irato quello che in serata incontra Francesco Storace. Un Cavaliere sconcertato, sconfortato. Chi lo aveva sentito nel pomeriggio arriva a sentenziare: «Se non sapessi che è Silvio Berlusconi penserei che è uno che sta per gettare la spugna». Addirittura? Forse è un po' esagerata come analisi ma di sicuro è un Berlusconi infastidito perché si trova a vivere una situazione non sua, come se non gli appartenesse. La travolgente vittoria alle Regionali sembra un ricordo. Silvio si trova a difendere una Manovra che non gli piace, che non avrebbe voluto, che non desiderava solo depressiva e rigorista ma immaginava anche che potesse dare una spinta allo sviluppo. E Storace ci ha messo del suo: «È una cosa profondamente sbagliata innalzare il livello di disabilità necessario ad avere l'indennità di accompagnamento. Sicuramente ci sono i falsi invalidi. Ma mettere un disabile in condizione di mostrare che è invalido all'85% e non più al 74% crea un problema sociale». Ma Berlusconi ce l'ha anche con il suo partito. Che sente sempre meno come una sua creatura. È allibito dal fatto che c'è chi l'ha usato per arricchirsi personalmente, dalla corruzione dilagante, da chi ha utilizzato le posizioni istituzionali conquistate anche con il suo impegno per portarsi a casa un po' di soldi. È arrabbiato per le assenze in Aula che hanno mandato il governo sotto alla Camera ben quattro volte in tre giorni. Ieri erano assenti una novantina di deputati della maggioranza e tra poco arriverà proprio il decreto sulla stabilizzazione dei conti pubblici. Per questo il premier pensa a una lettera di richiamo per chi non si fa vedere, forse immagina anche una minaccia di non ricandidatura. Nel mirino è finito anche chi ha doppi e tripli incarichi. In particolare quelli di governo. A cominciare da ministri, viceministri e sottosegretari che stabilmente compaiono in missione e non partecipano alle votazioni. Si pensa a un richiamo più forte ma non si esclude di introdurre anche l'incompatibilità interna per chi fa il parlamentare e l'esponente di governo. Ma con Storace Berlusconi si è lamentato anche di altro, del fatto che lui si è speso più che poteva per vincere anche le scorse Regionali e dopo le vittorie sono state gestite male con continui litigi sul piano locale. Musica per le orecchie del leader della Destra che ha ancora il dente avvelenato per lo scarso peso avuto nei consigli regionali, soprattutto in Campania. Infine, cena con i Cavalieri del Lavoro appena nominati con i quali si è lasciato andare a un'altra amara considerazione: «Cavaliere del lavoro lo sarò per sempre, mentre presidente del Consiglio lo sono solo pro tempore».

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