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Emergency spara sulla crocerossina

La crocerossina della parata del 2 giugno che ha strappato un apprezzamento al premier Silvio Berlusconi

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Galeotto fu il social networking o meglio quell'altrove virtuale, Facebook appunto, dove tutti mettono in piazza gli affari propri. Ma Facebook è anche un pulpito dal quale pontificare, ironizzare, fustigare e mettere alla gogna nemici e antipatici. Nel profilo di Cecilia Strada, la figlia del fondatore di Emergency, è dunque apparso un post avvelenato nei confronti della crocerossina che durante la sfilata del 2 giugno ha strappato un apprezzamento del premier Silvio Berlusconi. Troppo avvenente, troppo bellezza berlusconiana, ergo è necessario un distinguo (settario) da sinistra. E la Strada, così, ha voluto condividere ironia e disprezzo con i suoi amici feisbuccari, facendo un sonoro autogol. E infatti è insorto il presidente della Cri, Francesco Rocca: «Che squallida ironia! Dovrebbe ricordarsi (la Strada) e ricordare il lavoro quotidiano di chi allevia le sofferenze dei più vulnerabili e dovrebbe rispettare chi dona la propria vita al volontariato e al prossimo, in silenzio, fuori dalle polemiche e dal clamore politico, senza distinzioni di colore, razza o bandiera».   Il ministro della Difesa La Russa s'è associato, rincarando la dose. Ma siccome chi di spada ferisce di spada perisce Rocca ha anchee puntualizzato ciò che tutti sanno e cioè «lo stile differente» tra le due realtà umanitarie: «La Croce Rossa è ovunque nel mondo ci sia un conflitto armato e non ha bisogno di urlarlo per ottenere visibilità e riconoscimento del proprio insostituibile ruolo». Contro Cecilia Strada è sceso in campo pure il presidente della Commissione permamente di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Massimo Barra: «Se l'immaginario collettivo identifica la Croce Rossa con le crocerossine, questo è il migliore riconoscimento all'azione svolta in silenzio in più di 100 anni da queste donne di tutte le condizioni sociali, in pace e in guerra, a favore degli ammalati e dei più vulnerabili». Insomma un vespaio di proporzioni megagalattiche che non giova alla «causa» di papà Gino e di Emergency soprattutto in tempi di denunce di redditi e di firme del 5 per mille. Cecilia Strada è tornata sui suoi passi e sia a La Russa sia a Rocca ha spiegato le sue verità. S'è trattato solo di «un terribile equivoco». Anche perché lei non ha «mai scritto una sola riga nè detto una sola parola sarcastica sul lavoro delle Crocerossine». In realtà era l'articolo del Corriere della Sera postato su Facebook a essere «imbarazzante e offensivo della dignità del lavoro delle crocerossine». Il problema cioè era «che l'articolo parla delle infermiere solo per via dell'entusiasmo di Berlusconi».  Di altro tenore quello che invece la Strada aveva scritto a commento dell'articolo: «Ieri ho provato ad immaginare le meravigliose infermiere di Emergency che marciano alla parata militare. Niente da fare, non ho abbastanza fantasia». Insomma se non è polemica, allora cos'è?  

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