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Ucciso in Turchia il vescovo Padovese

Monsignor Luigi Padovese, vescovo italiano ucciso in Turchia

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Luigi Padovese, 64 anni, presidente della Conferenza Episcopale turca, dal 2004 vicario apostolico dell'Anatolia, è stato ucciso a coltellate nella sua casa sul mare a Karagaac, vicino Iskenderun, nel sud della Turchia. L'assassino sarebbe Murat Altun, suo autista da quattro anni, che lo ha accoltellato al termine di un diverbio. E l'assassinio riporta alla mente quello di don Andrea Santoro, altro sacerdote italiano ucciso quattro anni fa a Trebisonda, in Turchia. Ma Antonio Lucibello, nunzio apostolico in Turchia, nega categoricamente che ci possa essere una correlazione tra i due omicidi. Lucibello parla poco dopo che si è diffusa la notizia del delitto. «Essendo l'assassino - dice - un collaboratore di lunga data del vescovo, è da escludere qualsiasi movente di tipo religioso». Oggi a Cipro sarebbe dovuto essere presente anche monsignor Padovese, definito da Lucibello «uomo del dialogo, che aveva fatto della Turchia una scelta di vita». Ma, secondo le prime ricostruzioni, Padovese non avrebbe più partecipato al viaggio: suor Eleonora De Stefano, assistente e segretaria di Padovese da 22 anni, racconta di aver sentito il vescovo l'ultima volta intorno alle 13, poco prima che fosse ucciso, e che questi le ha chiesto di annullare sia il suo biglietto per Cipro, sia quello di Murat. «Monsignor Padovese - racconta - se n'è andato dal vicariato verso le 11 e 30. Era stanco, nell'ultimo periodo non si sentiva molto bene, e aveva deciso di andare nella casa al mare per riposare un po'». La casa al mare dista 15 minuti di auto dal vicariato: qui lo avrebbe raggiunto Murat, «accompagnato in motorino dal fratello». Sembra che Murat fosse in cura psichiatrica da circa quattro mesi, ma suor Eleonora sostiene che soffrisse di una forte depressione da «una quindicina di giorni» e per questo nell'ultimo periodo «si vedeva spesso con mons. Padovese, che stava cercando di aiutarlo a risollevarsi. Gli aveva anche chiesto di accompagnarlo a Cipro, ma l'autista si era rifiutato». I due erano soli al momento dell'omicidio: ricostruzioni provenienti dalla Turchia raccontano che, al termine di un diverbio, monsignor Padovese si sia girato facendo il gesto di andarsene, scatenando così l'ira di Murat, che lo avrebbe accoltellato: Padovese è morto durante il trasporto in ospedale, colpito da un fendente alla gola. Ogni ricostruzione sembra smentire, comunque, l'idea di un delitto a sfondo politico religioso. «Era fuori di testa, non era un estremista… Era il suo autista da tre o quattro anni», dice padre Florin Petrila, sacerdote di Iskenderun.  

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