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L'Anm sciopera contro la manovra

Il pm romano Luca Palamara

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"I magistrati sono pronti a fare sacrifici per contribuire a far fronte alla crisi, ma non accettano i tagli "iniqui e irragionevoli contenuti nella manovra del governo". Il presidente dell'Anm, Luca Palamara, ha spiegato così le ragioni delle iniziative di protesta messe in campo, a cominciare da una giornata di sciopero di tutti  i magistrati il prossimo primo luglio. "Non ci stiamo - ha detto aprendo i lavori del 'parlamentino' dell'Anm - ad essere trascinati in una situazione in cui la magistratura viene indicata come una casta. Siamo consapevoli della crisi economica e dei nostri doveri, ai quali non intendiamo sottrarci. Ma è nostro dovere denunciare gli aspetti iniqui e irragionevoli di questa manovra, che penalizza in modo ingiusto soprattutto i più giovani, facendo pagare di più a chi guadagna di meno e di meno a chi guadagna di più. Questo è inaccettabile". Una posizione ribadita dal segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini: "E' difficile far capire le nostre ragioni di  fronte ad una propaganda che ci dipinge come nababbi che difendono i loro privilegi. Ma con la nostra protesta forte, compatta e unitaria dobbiamo spiegare che noi non vogliamo affatto sottrarci alla necessità di contribuire alla crisi, vogliamo però farlo con equità. Chiediamo quindi che i sacrifici siano equi e proporzionati alla capacità contributiva di ciascuno. Non è tollerabile - ha aggiunto - che i giovani debbano subire una riduzione dei loro stipendi tra il 25 e il 30 per cento. Questo non significa difendere i privilegi di una casta ma i diritti minimi della categoria". Cascini ha sottolineato anche la necessità "mobilitare tutte le forze per sensibilizzare sullo sfascio della giustizia:  la manovra colpisce in modo ingiusto anche il personale amministrativo, dobbiamo far capire che non è possibile  garantire sicurezza se la giustizia non funziona".   IL MINISTRO ALFANO - "Confermo che si tratta di uno sciopero politico e che mi batterò al fianco dei giovani magistrati perche' credo che sia chiesto loro un sacrificio molto alto a fronte di un beneficio molto basso, anche rispetto alla media degli altri magistrati". Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano riguardo allo sciopero indetto dai magistrati il prossimo primo luglio. "I magistrati sono un pezzo del nostro Paese - ha proseguito Alfano - e ora all'Italia viene chiesto un sacrificio, sarebbe bene comunque che la categoria non si sottraesse a questo. Lo stato di agitazione - ha precisato il ministro - è cominciato a fine gennaio, aprendo la campagna elettorale per il Csm che è durata sei mesi e si concluderà il primo luglio con questo evento. Il 2 luglio è prevista una giornata di riposo elettorale e subito dopo, giorno 3 si procederà al voto".

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