Toghe in sciopero contro la Manovra
L'Anm, Associazione nazionale magistrati, insieme con le altre magistrature, proclama lo sciopero contro la manovra economica del Governo. La Giunta esecutiva proporrà al Comitato direttivo centrale in programma sabato prossimo, 5 giugno, tempi e modalità della protesta. Il sindacato delle toghe ha deciso anche giornate di protesta e la mobilitazione con sospensione delle attività di supplenza. FAVORI AGLI EVASORI - "I magistrati - spieda la Giunta - sono consapevoli della crisi economica in cui versa il Paese e non intendono sottrarsi al loro dovere di cittadini e di contribuenti, ma devono denunciare che le misure approvate dal Governo sono ingiustamente punitive nei loro confronti e di tutto il settore pubblico. È inaccettabile essere considerati non una risorsa, ma un costo o addirittura uno spreco per la giustizia". Per la giunta esecutiva centrale dell' Anm "questa manovra incide unicamente sul pubblico impiego, senza colpire gli evasori fiscali (già beneficiati da numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e le ricchezze del settore privato; paralizza l'intero sistema giudiziario e scredita e mortifica il personale amministrativo; e svilisce la dignità della funzione giudiziaria e mina l'indipendenza e l'autonomia della magistratura". TAGLI AGLI STIPENDI DEI GIUDICI - Il pacchetto di interventi decisi dal governo, inoltre, "incide in misura rilevante sulle retribuzioni dei magistrati nella prima fase della carriera, soprattutto dei più giovani che subiscono una riduzione di stipendio fino al 30 per cento. Questo significherà allontanare i giovani dalla magistratura; colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale. Ad esempio: un pubblico dipendente (magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000 euro subirà un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l'anno (cioè il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subirà tagli complessivi per circa 10.000 euro lordi l'anno (circa il 25% dello stipendio)". RISPARMIARE ALTROVE - L'Anm rinnova, quindi, al governo la richiesta di "interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato, secondo le proposte più volte avanzate dalla magistratura associata: la soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni distaccate di Tribunale e della metà degli Uffici del Giudice di pace; misure che consentirebbero di risparmiare, a regime, decine di milioni di euro; il recupero delle pene pecuniarie e delle spese di giustizia, circa 1 miliardo di euro l'anno; la sospensione dei processi con imputati irreperibili (che costano decine di milioni di euro solo per il pagamento delle spese di patrocinio)". I magistrati - conclude la nota della Giunta - "intendono denunciare all'opinione pubblica e al Paese le gravi disfunzioni del sistema giudiziario, rappresentando le attività di supplenza di cui si fanno carico quotidianamente nell'interesse dei cittadini". LE TOGHE FANNO POLITICA - Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, solidarizza con lo sciopero annunciato dai magistrati."Sono funzionari dello Stato, fanno bene a scioperare perchè hanno diritto a non essere criminalizzati fino al punto di togliere loro una parte considerevole dello stipendio, umiliandone ruolo e funzioni". "È una manovra finanziaria - continua Di Pietro - che toglie alle persone oneste per dare alle persone disoneste, agli evasori fiscali e agli esponenti di cricche e caste". Per Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, la protesta delle toghe ha soprattutto un significato politico. "Lo sciopero proclamato dall'Anm conferma che ci troviamo di fronte a un'associazione che fa politica in modo continuo e organico", ha dichiarato in una nota.