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Di Pietro deve chiarire

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Antonio Di Pietro

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Appalti e case ancora una volta si intrecciano tra loro. Da una parte opere milionarie, dall'altra lavori di ristrutturazione e affitti di case nei luoghi più belli di Roma. E dietro questo binomio d'affari, appaiono sempre gli stessi politici e imprenditori. Un'«alleanza» che però i pm di Perugia, che indagano sugli appalti per il G8 alla Maddalena, hanno intenzione di mettere a fuoco. Cercando anche di smascherare presunte bugie riferite nel corso della maxi inchiesta. Mettendo a confronto le dichiarazioni rilasciate fino ad oggi sia dagli indagati sia dalle persone informate sui fatti. E l'ultima accelerazione alle indagini è stata data dalle parole dell'architetto Angelo Zampolini.   Proprio lui, infatti, ha tirato in ballo il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Entrambi per tre appartamenti legati alla cricca. I magistrati di Perugia hanno dunque intenzione di anticipare l'interrogatorio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e non è escluso che possano convocare in procura anche l'ex magistrato. Il capo della Protezione civile sarà infatti sentito nei prossimi giorni a Perugia. L'interrogatorio era già stato concordato dai pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi con il legale di Bertolaso, l'avvocato Filippo Dinacci, per la seconda metà di giugno. Alla luce però delle ultime dichiarazioni di Zampolini e della richiesta del capo della Protezione civile di essere sentito al più presto, potrebbe essere anticipato già alla prossima settimana. Ai pm l'architetto Zampolini avrebbe raccontato di aver pagato sempre in contanti l'affitto per la casa di via Giulia, nel cuore di Roma, dove Bertolaso soggiornò per qualche tempo nel 2003. Secondo Zampolini, invece, Antonio Di Pietro, avrebbe usufruito di due appartamenti: una in via delle Vite e una in via Quattro Fontane, entrambe nel centro storico della Capitale. Tutte e due sarebbero state messe a disposizione da Angelo Balducci e nelle quali avrebbero effettuato lavori alcune ditte di Diego Anemone. «L'appartamento di via Giulia mi venne messo a disposizione gratuitamente da un mio amico personale che, come ho già detto, non era Diego Anemone. È in atto una macelleria mediatica». «A pagare l'affitto di casa era l'architetto Zampolini», ha invece detto ai pm Raffaele Curi, il proprietario dell'abitazione in via Giulia dove abitò Bertolaso, confermando quindi la versione dell'architetto considerato il «riciclatore» della cricca degli appalti. Stando alla versione di Curi, però, non sarebbe lui «l'amico personale» che avrebbe messo a disposizione «gratuitamente» la casa a Bertolaso, che dice di non conoscere. Curi, sentito dai sostituti procuratori avrebbe confermato: «Non conosco assolutamente Bertolaso, a pagare era Zampolini». Sono diversi, comunque, i nomi fatti davanti ai magistrati da Zampolini. Tra questi, anche quello di Romano Prodi, Walter Veltroni e Francesco Rutelli. «Il signor Zampolini spara nel mucchio sapendo benissimo che non ho mai indicato alcun nome per la realizzazione delle costruzioni del G8 alla Maddalena: evidentemente spera di poter dimostrare che siamo tutti eguali. Ma poiché non è così, ho dato mandato ai miei avvocati di adire alle vie legali», ha tuonato l'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi. Non solo. In seguito alle parole dell'architetto, anche l'ex sindaco della Capitale Veltroni ha dato mandato ai suoi legali di avviare querele per calunnia: «Ho già dato incarico di sporgere querela nei confronti di questo signore, per grave calunnia e con richiesta di risarcimento danni che devolverò interamente per iniziative di solidarietà». Ieri non poteva mancare neanche la reazione dell'ex magistrato Di Pietro: «Mi ha fatto piacere leggere le dichiarazioni di Zampolini, così ho saputo esattamente di cosa mi si accusa, cioé di aver preso due case in affitto: una per me e l'altra per il partito. Non è vero nel senso materiale del termine e ho la prova documentale di quanto affermo». E ancora: «Sono ben felice di consegnare questa prova alla magistratura e all'opinione pubblica. Così i commentatori da strapazzo dovranno pagare le spese per le gravi calunnie che mi hanno rivolto». A conferma delle parole di Di Pietro, quelle dell'onorevole Silvana Mura (IdV), che abita in via Quattro Fontane: «Antonio Di Pietro non è mai stato affittuario di questo appartamento, né che me lo abbia ceduto sotto alcuna forma. Come tesoriera del partito Italia dei Valori, dichiaro, inoltre, che è destituita di ogni fondamento la notizia secondo cui il partito Italia dei Valori avrebbe preso in locazione un appartamento in via della Vite».

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