Il gran maestro Raffi: però ci chiedono i voti
«Le critiche del centrosinistra sono paradossali. Nelle ultime settimane si è parlato soltanto degli stipendi dei politici, degli sprechi dei Palazzi, di affittopoli e se la prendono con la massoneria? Le loro argomentazioni servono per stornare l'opinione pubblica dai problemi reali del Paese». Non le manda a dire il gran maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi. Dopo i due assessori del Pd costretti alle dimissioni perché iscritti alla massoneria, scoppia la bufera. Avvocato Raffi, due esponenti del Pd messi all'indice perché iscritti alla massoneria. Che ne pensa? «Sono episodi che non possono albergare in una democrazia.Vengono allontanati alcuni amministratori non perché non sono bravi o rubano ma perché sono massoni. Come se i massoni non fossero cittadini come gli altri». Bè, l'obiezione è che quegli amministratori potrebbero favorire gli altri componenti dell'associazione... «A questo punto non si potrebbe essere iscritti nemmeno all'Azione cattolica». Dicono anche che la massoneria ha un vincolo di segretezza che è incompatibile con i princìpi di uguaglianza e imparzialità. «Non è vero. Il Grande Oriente tutela la riservatezza degli iscritti, come i partiti, ma la dirigenza è nota, basta andare sul nostro sito internet. Ma di che parliamo: un volume della storia d'Italia di Einaudi è dedicato alla massoneria che peraltro è stata segreta solo quando le condizioni storiche lo imponevano, durante il fascismo ad esempio». Insomma i massoni sono inoffensivi... «Massoni erano Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75, incaricata di redigere la Costituzione e Giovanni Conti, vicepresidente dell'Assemblea costituente. I nostri obiettivi sono filosofici, culturali e anche pedagogici: il rispetto dell'altro, la tolleranza, il dialogo». Ma allora perché fate paura al Pd e all'Italia dei Valori? «Perché siamo uomini che non accettano ordini di scuderia. In questo momento chi fa critica e autocritica è scomodo. Vede, noi educhiamo generazioni di ribelli, cioè persone che pensano, che s'interrogano, che dialogano». Ma nella massoneria ci sono persone di sinistra? «Non facciamo censimenti perché non ci occupiamo né di politica né di religione ma certo che ci sono. Come ci sono persone che votano a destra o che non vanno a votare. La Sinistra storica pullulava di massoni e anche adesso ci sono molti fratelli politici che, nonostante le critiche, hanno deciso di andare avanti e sono rimasti in carica». Ma i politici vengono a chiedervi il voto? «Lo chiedono a tutti, anche a noi». Quindi avete contatti con loro. «Abbiamo organizzato dibattiti molto interessanti. Ne ricordo uno con Ignazio Marino e con Gaetano Quagliariello. Poi nel discorso annuale alla Gran Loggia sono invitate tante autorità e si aprono le porte al pubblico. In un convegno a Bologna c'era il fratello di Romano Prodi, lo storico. Spesso riceviamo anche messaggi dalle alte autorità dello Stato». Ma quanti sono gli iscritti al Grande Oriente? «Ventunomila». Bè, nell'associazione ci saranno anche un paio di assessori, ora ex, ma il Pd e Di Pietro che se la prendono con voi... «Non ha senso. Anche perché la Libera Muratoria rinnova il 2 giugno la fedeltà alla Costituzione, che resta la guida di ogni massone che ha giurato di difenderne i princìpi». Eppure se la prendono con voi... «Avevo 16 anni quando mio padre mi disse: "Tu non puoi fare politica". "Perché papà?" gli chiesi. "Perché ci credi", mi rispose. Forse la questione è semplicemente questa».