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Gli italiani stanno bene e sono detenuti nel Negev

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Undestino comune a circa 500 persone, tanti sono i partecipanti alla spedizione Free Gaza finiti nel carcere di BerSheeva. Fortunati, rispetto a quei dieci che hanno perso la vita, uccisi dagli «uomini rana», unità d'elite e fiore all'occhiello della Marina israeliana. I nostri connazionali «stanno tutti bene, anche se scossi», ha rassicurato il console italiano a Tel Aviv Gloria Bellelli che, in tarda mattinata, insieme ai rappresentanti diplomatici di tutti i pacifisti messi dietro le sbarre ha potuto varcare i cancelli del carcere ed assicurasi di persona delle loro condizioni. È stato il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi - appena arrivata Gerusalemme per una visita che la porterà anche in Cisgiordania - a ricevere per prima la buona notizia. Anche il Ministro degli esteri Franco Frattini ha assicurato che gli italiani «stanno bene» e che «non sono voluti andar via: hanno chiesto il processo di identificazione». L'Italia, ha precisato, «ha chiesto a Israele di lasciarli andare via, ma senza identificazione è difficile». Le procedure, comunque, ha assicurato, «si concluderanno nelle prossime ore». Stanno bene, dunque, Manolo Luppichini (46 anni) documentarista, Manuel Zani (30 anni) videomaker romagnolo, Giuseppe Fallisi (50 anni) tenore di Milano, Marcello Faracci (italo-tedesco), Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin (italo-palestinese) e Angela Lano (47 anni) arabista e direttrice dell'agenzia Infopal ed unica donna del gruppo. È lei «la più provata» dalla vicenda, ha riferito ancora il console. Al momento del blitz nessuno di loro si trovava sull'ammiraglia del gruppo, il traghetto turco Mavi Marmara, dove è avvenuta la strage. Il caso ha voluto che fossero tutti imbarcati su una nave del Togo, tranne uno di loro su una nave greca. A questo punto ci vogliono «tecnicamente» tre giorni - ossia il tempo necessario al giudice per emettere la sentenza di rimpatrio obbligatorio - affinchè i sei possano tornare in Italia, e dal sottosegretario Craxi, in collegamento ieri sera con la trasmissione Matrix, arrivano notizie rassicuranti: «Dovrebbero essere espulsi già domani (oggi, ndr) e rientrare in Italia nel giro di qualche ora».

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