Ciampi e Veltroni dove prendono le informazioni?
Ecome se non bastasse anche l'ex leader del Pd, Walter Veltroni, ha infuocato il confronto ribadendo che le stragi del '93 avevano l'obiettivo di «condizionare la fase di transizione cominciata con tangentopoli». Una versione a cui replicano in un articolo su Libero oggi in edicola Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello del Pdl, entrambi componenti del Copasir: «A circa diciassette anni di distanza Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica e all'epoca presidente del Consiglio, comunica che nel 1993 egli ebbe il dubbio che gli attentati del 27 luglio di quell'anno fossero funzionali a un colpo di Stato. E arriva all'impudenza di chiamare in causa l'attuale governo intimandogli di non fare, sul possibile golpe del '93, ciò che lui ha invece fatto per diciassette anni: tacere. È un'operazione spregiudicata». In campo anche il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: «Chiedo al senatore Ciampi, se ha pensato che ai tempi degli attentati di mafia negli anni '90 qualcuno abbia tentato un colpo di Stato perché non lo ha mai detto prima?».