Tremonti taglia le feste per Vespasiano e Pavese
L'imperatore Vespasiano non se ne avrà a male. Il comitato per festeggiare il bimillenario della sua nascita non riceverà più un soldo dal Governo. Ma in fondo essendo nato nell'anno 9 dell'era cristiana le feste per lui si sono concluse il 31 dicembre dello scorso anno. Così capiterà al comitato per i duecento anni della morte del cardinal Guglielmo Massaia avvenuta nel 1889. Insomma tra le vittime illustri delle cesoie del ministro Giulio Tremonti che, con un colpo di spugna ha staccato la spina di ossigeno finanziario a 232 istituzioni culturali, qualcuno dovrebbe non protestare. Senza la manovra alcuni organismi avrebbero vissuto ben oltre le necessità. Così saltano i soldi stanziati per il 550esimo anniversario della nascita del Pinturicchio. Le fonti fissano la sua venuta al mondo nel 1454. Dunque l'ente costituito avrebbe perso già da qualche anno la sua funzione. Stessa fine per il comitato nazionale della nascita di Mario Soldati. All'anagrafe il certificato segna il 1906. Dunque la sua missione avrebbe dovuto essere completata già da quattro anni. A condividere lo stesso destino l'associazione per celebrare il quarto centenario della morte del giurista Alberico Gentili Razionalizzazione e risparmi in arrivo anche per le associazioni italiani combattenti volontari antifascisti di Spagna. Guerra conclusa con sacrificio 75 anni fa. Il taglio interesserà però anche enti con fini nobili. Come la Fondazione Alcide de Gasperi, uno dei padri della Repubblica Italiana. Si occupa di diffondere i valori della democrazia e riuscirà probabilmente a sopravvivere grazie ai contributi privati e ai fondi del 5 per mille la cui richiesta ai contribuenti campeggia in bella evidenza sul banner del sito on line. L'ascia sui contributi statali calerà su enti superati dalla storia. Primo tra questi l'associazione nazionale veterani e reduci garibaldini. Oggi un associato, che al tempo della spedizione dei Mille avesse avuto 18 anni, dovrebbe averne 170 o giù di lì.