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Berlusconi cita il Duce: "Come lui non ho poteri"

Silvio Berlusconi alla riunione dell'Ocse a Parigi

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PARIGI - Non nasconde di vivere una situazione «atipica» visto che nonostante una manovra economica di «sacrifici» il suo gradimento è al 60%. Un consenso che però sembra non soddisfare il premier Silvio Berlusconi che nel corso della conferenza stampa al termine del lavori dell'Ocse, presieduti proprio dall'Italia e che hanno visto l'ingresso di tre nuovi Stati tra cui Israele, si lamenta per il poco potere che ha a disposizione chi ricopre il ruolo del primo ministro italiano. Seduto insieme al segretario dell'Ocse, i primi ministri della Slovenia e dell'Estonia e insieme a Benjiamin Netanyhau, il Cavaliere, per spiegare il limiti che ha il capo del governo in Italia, cita Benito Mussolini. Colui che era ritenuto un «grande dittatore», ma che però aveva solo la facoltà di «ordinare al suo cavallo di andare a destra o sinistra». Una frase tratta dai Diari del Duce che il Cavaliere cita per intero: «Dicono che ho potere - è il brano scelto - non è vero, forse ce lo hanno i gerarchi ma non lo so. Io so che posso solo ordinare al mio cavallo di andare a destra o di andare a sinistra e di questo posso essere contento». Un esempio per far capire alla platea internazionale che «il potere se esiste non esiste addosso a coloro che reggono le sorti dei governi». Un tema, quello dei pochi poteri nelle mani del capo dell'Esecutivo, caro a Berlusconi che ci tiene a mettere in evidenza come nella sua posizione lui sia «al servizio di tutto e tutti» ricevendo «critiche e insulti». Il premier rincara quindi la dose nel lamentarsi dei pochi poteri: «Chi è nella posizione di capo del governo di potere vero non ne ha praticamente nulla». Come primo ministro- spiega - non ho mai avuto la sensazione di avere del potere, forse come imprenditore qualche volta, guidando un'azienda di 56.000 persone». L'Italia e la divisione del potere però non sono l'unico argomento discusso dal premier. L'adesione di Israele all'Ocse rappresenta poi lo spunto per tornare a parlare di pace in Medio Oriente: «Sono pronto a rimettermi al lavoro per un nuovo piano Marshall per la Palestina». Un impegno che si concretizza anche nella disponibilità, ribadita da Berlusconi ancora una volta, di far tenere i negoziati di pace ad Erice. Se il primo ministro israeliano parla della bontà di un governo di unità nazionale, il Cavaliere guardando all'Italia boccia la proposta: «Abbiamo una vasta maggioranza - chiarisce - non ci serve un governo di grande coalizione». Dall'Italia l'opposizione parte all'attacco criticando soprattutto l'associazione tra il Duce ed i pochi poteri del primo ministro a Roma. Ironica l'Idv che lo invita a prendere un periodo di riposo; ad uno show di cattivo gusto fa riferimento il Pd, mentre la sinistra lo paragona proprio al dittatore del ventennio.

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