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La regina benedice i tagli alla burocrazia

La Regina d'Inghilterra Elisabetta II

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L'abbattimento dell'enorme deficit pubblico britannico sarà la priorità del programma del nuovo governo presieduto da David Cameron. La coalizione formata da Conservatori e Liberaldemocratici ieri, con una solenne cerimonia alla Camera dei Lords, ha presentato l'agenda del governo britannico. La coalizione ha aperto una nuova era dopo 13 anni di potere dei Laburisti, puntando a termini parlamentari quinquennali e a tenere un referendum sul sistema elettorale. La Regina Elisabetta, accompagnata dal consorte, principe di Edimburgo, indossava la corona imperiale e il mantello con strascico. Il «Queen'speech» ha aperto formalmente i lavori parlamentari. Nel discorso letto dalla Regina, scritto da Cameron, il governo ha anche proposto una legge per dare ai cittadini britannici la possibilità di pronunciarsi sul trasferimento di poteri all'Unione Europea. Ventidue leggi, che intendono riformare scuola, polizia, sistema elettorale, rapporti con l'Europa e diversi altri aspetti della vita sociale, politica ed economica della Gran Bretagna. Questi i piani della coalizione formata da Conservatori e Lib-dem per numerose riforme nei prossimi 18 mesi, spiegati nel tradizionale Discorso della Regina, nel quale la sovrana ha elencato le priorità di quello che chiama formalmente «il mio governo». «La priorità - ha però esordito Elisabetta II davanti alle Camere riunite - è la riduzione del deficit e il rilancio della crescita». Echeggiando quanto già detto dal premier David Cameron e dal suo vice Nick Clegg, la Regina ha detto che il programma del governo sarà basato «sui principi di libertà, giustizia e responsabilità». L'esecutivo intende tra l'altro abolire le carte d'identità, da anni portate avanti dal Labour, tra mille polemiche; passare nuove leggi che tutelino le libertà civili, con maggiori limiti alle telecamere, no a raccolta indifferenziata del Dna. E ancora, dare poteri alle famiglie di creare scuole; concedere fondi extra agli scolari più poveri; creare un parlamento a scadenza fissata, perché ora il potere di scioglierlo e convocare elezioni è del primo ministro . L'ha spuntata Clegg sul progetto di organizzare un referendum su un nuovo sistema elettorale con elementi di proporzionale. Ci sono riforme; per cambiare i regolamenti del sistema finanziario e ripristinare un collegamento tra pensioni e stipendi. E nel pomeriggio la camera dei Comuni si è riunita per dibattere il programma del governo. Il premier Cameron ha parlato di «programma radicale per un governo radicale... ed è esattamente ciò di cui il Paese ha bisogno».   Per la prima volta, ha aggiunto, il documento che indica quali leggi saranno presentate «è guidato dall'interesse nazionale invece che da quello di partito» ed ha attaccato il precedente governo laburista «per non aver chiesto scusa per il terribile disastro» che ha lasciato. La leader pro-tempore del Labour Harriet Harman ha detto che il Labour «non si opporrà tanto per farlo», ma sarà «forte» nel parlare in favore dell'interesse pubblico.

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