Scuola a ottobre? A sinistra è bagarre
Diavolo di una Gelmini: il ministro dell'Istruzione si dice favorevole a procrastinare l'apertura dell'anno scolastico a fine settembre (per dare una mano al turismo italiano) e a sinistra si rinfocolano le braci degli antichi dissapori, decisamente più cruente del «rompi» di Bersani. Non c'è nulla di concreto, solo un'ipotesi vagheggiata, un «chissà..» e Mariastella Gelmini è già sulla graticola, ormai diventata ministro dell'Istrurismo. «Lo slittamento dell'inizio dell'anno scolastico è un altro modo per far cassa?» si chiede acida la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. Anche perché «è difficile con uno rinvio ad inizio di ottobre, mantenere i duecento giorni che sanciscono la regolarità dell'anno scolastico». Questa è la sola cosa saggia finora sentita. Oltre naturalmente alle perplessità espresse dalle associazioni dei genitori. «Allungare il periodo di vacanza - spiega Donatella Poselli dell'Unione Italiana Genitori - è un problema serio per le famiglie. Diventa un'emergenza sociale: dove mettere i bambini se non si hanno tate e nonni-babysitter? La proposta andrebbe bene se fosse sostenuta contestualmente da un welfare. Bisognerebbe, cioè, che le Regioni attraverso delle convenzioni, ad esempio, con i centri sportivi creassero soluzioni alternative alle famiglie». Di vacanze extra, comunque, non se ne parlerebbe neanche. «La famiglia media italiana - prosegue la Poselli - con la crisi può permettersi, sì e no, una settimana di vacanza estiva». Polemizza pure l'Italia dei Valori: «Scuole chiuse fino a ottobre per stimolare il turismo? La Gelmini ci toglie ogni dubbio: questo è un governo balneare» dice il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. Secondo Donadi il ministro viene da un altro pianeta perché «pensa che le famiglie possano permettersi più vacanze dimenticando la pesante crisi economica». E anche in cattiva fede perché in realtà «il governo sta massacrando la scuola pubblica e pensa di poter nascondere la verità con proposte fantasiose». L'idea che sia tutta un'ignobile commedia è il cavallo di battaglia anche della Cgil. Il sindacato di sinistra è convinto che con la proposta «si cerca di allungare i tempi per l'avvio del riordino gelminiano della scuola secondaria superiore a settembre 2010, reso sempre più improbabile dal ritardo con il quale sta procedendo l'emanazione degli atti necessari» come spiega Mimmo Pantaleo. Lo spauracchio è «che si vogliono colpire i diritti delle persone, in particolare dei più deboli mentre si tende a favorire l'interesse delle scuole private, verso cui saranno sempre più spinti i genitori che vogliono una buona scuola per i propri figli». Gli unici che dovrebbero gioire della notizia, gli studenti, sono costretti a dissentire. La Rete degli Studenti, infatti, è scettica: «A fronte della proposta di posticipare l'inizio delle lezioni al primo di ottobre - ha spiegato la coordinatrice nazionale, Sofia Sabatino - ci chiediamo quando e in che modo verrà recuperato questo mese di scuola, forse facendoci rimanere in classe fino ad agosto? Forse eliminando tutte le vacanze nel corso dell'anno?» Critiche a catinelle, dunque. Perfino Pierferdinando Casini (Udc) ha da ridire: «Come genitore dico che in generale i nostri figli devono studiare di più e non di meno». Pollice verso pure dalla Lega Nord che ribadisce l'ingerenza della Gelmini su questioni che non le competono: «È materia regionale. Ogni Regione ha già questo tipo di autonomia». Del resto la Lega non è mai stata molto tenera con la ministra lumbard: fu proprio Bossi a bocciare il maestro unico alle Elementari caposaldo della riforma Gelmini: «Il maestro unico - disse il senatur - può rovinare i bambini».