Ma per Viale Mazzini la vicenda non è chiusa
Per la Rai la vicenda con Michele Santoro è tutt'altro che chiusa. Certo, il conduttore di Annozero ha fatto saltare il tavolo della trattativa cercando di gettare sul direttore generale Mauro Masi la colpa del fallimento. L'accordo votato quasi all'unanimità del Cda di Viale Mazzini (solo due astenuti) conteneva infatti una «clausola di riservatezza e di gestione concordata della comunicazione». Se qualcuno, come sostiene Santoro, l'ha violata, tutto può essere rimesso in discussione. Ma ambienti vicino al dg fanno sapere che Masi non solo ha rispettato la clausola, ma intende «continuare a mantenere questa riservatezza su quelli che saranno gli sviluppi della vicenda». Sviluppi che al momento sono tutt'altro che chiari. Michele ha detto che non esistono più le condizioni per un cambiamento. Al settimo piano di Viale Mazzini aspettano di capire come questa comunicazione si tradurrà in fatti. Proprio ieri mattina, infatti, il presidente Rai Paolo Garimberti, rinnovando la propria fiducia al conduttore, ha spiegato nel dettaglio i contorni dell'intera vicenda. «Michele Santoro - ha detto - è una risorsa per la Rai e deve restare in ogni caso». «L'ho spiegato a lui stesso quando mi ha accennato l'ipotesi di cambiare programmi - ha aggiunto Garimberti - gli ho spiegato che è una risorsa per l'azienda e che io l'avrei difeso comunque sia se avesse deciso di cambiare il suo impegno in tv sia che avesse deciso di continuare con Annozero. La firma a questo punto dipende solo da Santoro, noi aspettiamo le sue decisioni. La questione deve comunque tornare in consiglio perché è di sua competenza». Insomma, nonostante la forzatura del conduttore, tutto è ancora in gioco. Oggi si riunisce il consiglio ma il caso Santoro non è all'ordine del giorno. Ne parlerà invece la Commissione di Vigilanza che ieri ha fatto sapere che convocherà il direttore generale della Rai Mauro Masi per un'audizione da tenersi con ogni probabilità la prossima settimana. Il presidente Sergio Zavoli ha infatti accolto la richiesta avanzata, in Ufficio di presidenza, dal Pd e appoggiata da tutta l'opposizione. La Vigilanza punta ad ascoltare Masi sul piano industriale ma anche sul caso Santoro e sul Tg1.