Donne in pensione più tardi stipendi bloccati, buonuscita a rate
Sarà il pubblico impiego a pagare il prezzo più alto di questa manovra economica. L'impatto delle misure firmate Tremonti si farà sentire subito. Si comincia con i contratti. I dipendenti delle pubbliche amministrazioni dovranno dire addio agli aumenti di stipendio per tre anni. Di qui al 2013 le loro buste paga resteranno inchiodate ai livelli attuali. Dovrà rassegnarsi anche chi ambisce a un posto statale. Il blocco del turn over sarà prorogato per altri due anni. L'alternativa del contratto a tempo determinato sarà difficile da perseguire. Vengono infatti ridotte del 50% le spese per i contratti a termine. Dovrà tirare la cinghia anche chi si appresta a lasciare il lavoro. La buonuscita sarà pagata a rate nell'arco di 3 anni e per il calcolo si useranno i parametri in vigore per il Tfr del settore privato. Cambiano le finestre per il pensionamento. A partire dal 2011 è spostato da nove mesi a un anno per i dipendenti pubblici e da 15 a 18 mesi per gli autonomi il momento per andare in pensione. Di fatto si andrà in pensione tre mesi più tardi. Non è previsto nessun intervento strutturale che riguardi requisiti, età, quote. Le finestre fisse sono sostituite da una cosiddetta «finestra mobile» o «a scorrimento» che prevede la decorrenza del pensionamento di anzianità o di vecchiaia dodici mesi (contro gli attuali nove) dopo la maturazione dei requisiti vigenti per i lavoratori dipendenti pubblici e privati o diciotto mesi (contro i 15 attuali) dopo la maturazione dei requisiti per i lavoratori autonomi. Novità anche per la previdenza femminile. L'aumento dell'età pensionabile delle donne statali a 65 anni sarà accelerata. Si arriva a regime entro il 1° gennaio 2016, anzichè nel 2018. Gli scatti di un anno sono previsti a partire dal 1° gennaio 2010 e, poi, dal 1° luglio 2011, ogni 18 mesi. Quindi si esce a 62 anni al luglio 2011, a 63 a gennaio del 2013, a 64 anni a luglio 2014 e a 65 anni a gennaio del 2016. Da questa operazione il governo conta di ottenere risparmi strutturali per 2,5 miliardi l'anno. Diventano più rigorosi i parametri delle pensioni di invalidità. Sale all'85% dal 74% la percentuale per il riconoscimento dell'assegno pensionistico. E scatta un'ulteriore stretta sui falsi invalidi. La manovra prevede 100mila verifiche straordinarie nel 2010 e 200mila per 2011 e 2012. Il sistema degli enti di previdenza sarà riorganizzato con la nascita del polo per la salute e la sicurezza nel lavoro, dall'accorpamento di Inail, Ispesl e Ipsema. Ci saranno quindi tre enti: Inps, Inpdap e Enpals. Dal 2011 le indennità, i compensi, i gettoni sono ridotti del 10%. Tagli alle vetture di servizio con l'esclusione dei vigili del fuoco e del comparto sicurezza. Ridotti dell'80% rispetto al 2009 i fondi per l'acquisto e la manutezione e il noleggio di auto e i buoni taxi. Per i dirigenti pubblici che guadagnano da 90mila a 130mila euro arriva un taglio del 5% che sale al 10% oltre i 130mila euro di reddito. Addio ai libretti di deposito bancari o postali al portatore. Arriva la carta elettronica per i pagamenti da parte delle Pubbliche amministrazioni. L.D.P.