Mamma casalinga, estate più lunga
Saremo pure di un'altra generazione, ma siamo stati fortunati. Avevamo le mamme casalinghe, non disperate, semplicemente donne di casa e madri di famiglia alle quali l'inizio delle lezioni a ottobre non sconvolgeva la vita. Forse perché la scuola non era considerata un kinderheim o un parcheggio e gli insegnanti non erano le persone alle quali si delegava, oltre l'istruzione, l'educazione. Sia chiaro, nessun Mulino bianco. Le nostre mamme non stavano lì ogni giorno a fare torte o a rotolarsi nel fieno. Erano mamme normali che ci portavano al mare e ci lasciavano a riva con secchiello e paletta, il pomeriggio ci permettevano di giocare a campana nel vicolo del paese mentre loro chiacchieravano con le amiche in salotto. È vero, erano tempi i cui bastava lo stipendio del padre a mandare avanti una famiglia mentre oggi ne servono due altrimenti si rasenta la miseria. Ma è vero anche che rispetto a 30-40 anni fa, ora i genitori spendono e spandono per i propri figli perché non si riciclano più vestiti e giocattoli di fratelli o cugini, ma soprattutto perché non avendo tempo di stare con loro, il senso di colpa induce a spese riparatorie, spesso inutili nonchè esagerate. Un tempo poi c'erano i nonni: stare con loro in campagna o nella casa di montagna era un vero spasso, magari con qualche altro cuginetto... Oggi i nonni sono sempre più arzilli e se ne vanno in crocera con gli amici, al parco a fare yoga....e a tenere i nipoti tutti i giorni non ci pensano proprio. Insomma, per la madre che lavora pagare una baby sitter anche a settembre forse è meno conveniente che andare in vacanza e aiutare gli operatori turistici come vorrebbe il ministro Gelmini... E allora forse la soluzione sarebbe quella di cui si è parlato tante volte: riconoscere un assegno mensile alle donne che decidono di restare a casa. Proposta mai caldeggiata. Insomma, senza pensare a riforme o leggi, senza scomodare pediatri, sociologi e politici per dire se è meglio andare a scuola a inizio settembre o a inizio ottobre, cerchiamo la solita via di mezzo: godiamoci qualche giorno di vacanza in più con i nostri figli e mandiamoli a scuola non la prima, ma l'ultima settimana di settembre.