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I tagli alla Camera per la cassa integrazione

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.Soprattutto per dimostrare agli italiani che il conto che pagheranno sarà veramente condiviso. Così ieri il responsabile di via XX settembre ha spiegato ai colleghi della Consulta del Pdl che le risorse che si recupereranno dalle riduzioni di spesa di Quirinale, Senato, Camera e Corte Costituzionale saranno destinate alla cassa integrazione. Insomma, l'intento è chiaro: destinare i risparmi a carico dei privilegiati per chi sta veramente in difficoltà. Non solo. Con i soldi dello Stato non ci sarà più da scherzare. Dunque saranno ritirati i finanziamenti per le leggi di spesa stanziati e totalmente non utilizzati negli ultimi tre anni. Un modo per recuperare risorse che languono nel bilancio dello Stato e che saranno girate al fondo ammortamento dei titoli di Stato. Più chiarezza anche sul delicato tema dei ritocchi al meccanismo previdenziale. Ci sarà una finestra «mobile» dal 2011 per la pensione di vecchiaia, che scatterà sei mesi dopo la maturazione dei requisiti (invece degli attuali tre). Confermate poi le due finestre per il pensionamento anticipato dal 2011 con almeno 40 anni di contributi. Infine non manca un'accelerazione dell'età di pensionamento delle donne nel pubblico impiego. In tema di invalidità sale dal 74 all'80% la percentuale di invalidità per la concessione dell'assegno. Arriva la possibilità per le regioni del Sud di istituire un tributo proprio per le imprese che avviano nuove attività. In altre parole chi avvierà nuove attività al Sud non pagherà più l'Irap ma un altro tributo che sarà scelto e determinato dalla giunta regionale. Altre misure di risparmio riguardano l'estensione per altri due anni del blocco della limitazione del turn over, e la limitazione di avvalersi da parte delle pa di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con co.co.co. In serata poi la Consulta economica del Pdl ha dato il via libera alla manovra «Tremonti», aprendo la discussione su alcuni punti come i tagli alle remunerazioni dei manager pubblici e la riduzione del finanziamento ai partiti.

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