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Passa il Lodo La Russa "Prima il partito"

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa

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Prima il partito poi il governo. C'è già chi lo chiama il lodo La Russa, perché il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl è colui che è al vertice al vertice sia dell'uno che dell'altro. E forse più di tutti si è battuto perché anche Berlusconi si convincesse della necessità di rimettere il partito al centro delle decisioni. O almeno a ridare centralità al partito nelle decisioni del governo. Ora anche il premier sembra essersene convinto. Non c'è una decisione presa, ma appare sempre più chiaro che la Manovra che Giulio Tremonti si appresta a portare al vaglio dei suoi colleghi ministri passerà prima al vaglio della consulta economica di via dell'Umiltà. E cos'è la consulta economica? È un organismo che era stato varato nello scorso autunno in vista della Finanziaria. Lo scopo era quello di aumentare la concertazione almeno interna, di coinvolgere anche nelle scelte i gruppi parlamentari. Che poi avrebbero frenato gli assalti ai conti pubblici di deputati e senatori. Stavolta invece Tremonti è partito dritto per la sua strada. Non c'è tempo da perdere, ha più volte spiegato, in Europa gli altri Paesi hanno già varato le loro manovre. E poi c'è da dare una risposta ai mercati, che non aspettano. E una risposta o è immediata o non è. I due elementi non sono disgiunti. Perché l'Italia si potrebbe trovare nella complicata situazione di essere l'unico Paese che non ha preso una decisione e, soprattutto, non ha una linea visto che premier e ministro dell'Economia hanno due visioni differenti. Le Borse, e in particolare gli speculatori, sono pronti a sferrare un colpo e vedere che succede, come più volte il titolare di via XX Settembre ha fatto notare in privato ai vertice del partito. A esacerbare gli animi sono state le fughe in avanti della Lega che ha lanciato proposte sapendo che erano contenute nelle bozze che Calderoli ha dato la sensazione di conoscere mentre altri ministri Pdl, che pure ne avevano richiesto copia, si erano visti rispondere con un bel rifiuto. Anche in quest'occasione Tremonti ha lasciato intendere d'agire più in asse con il Carroccio che con il suo partito. E non importa che sia vero o no, quel che conta è che questo contorno ha fatto salire la tensione cui il titolare dell'Economia ha risposto andando sparato nella sua direzione senza un minimo tentennamento o cedimento. Dritto alla meta. Di fronte a questa fretta c'è stata una vera sollevazione di ministri e non solo. La mediazione proposta dai coordinatori del Pdl, e da La Russa in particolare, era quella appunto di riesumare la consulta economica interna. Ora il ministro dell'Economia insiste perché la Manovra venga approvata già domani. Ma a fianco del ministro della Difesa si sono subito schierati i capigruppo, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, e poi altri titolari dei dicasteri a cominciare da Renato Brunetta. Berlusconi ha ceduto. Per questo la consulta economica è stata convocata già per stasera. Prima, probabilmente, i capigruppo si vedranno tra loro per preparare anche la strategia da adottare in Parlamento. Attorno a un tavolo si siederanno Gasparri e il vicecapogruppo Quagliariello con Cicchitto da solo visto che il gruppo alla Camera non ha un vice vicario dopo le dimissioni del finiano Bocchino. Il quale, non a caso, ha chiesto un coinvolgimento del partito nelle varie decisioni. Non solo, Berlusconi immagina anche un'apertura a Udc e Pd e in questo senso non è sfuggita la disponibilità di D'Alema. Tocca adesso decidere quando far svolgere il consiglio dei ministri. Resta valida l'ipotesi di riunione per domani. Ma anche qui c'è da vedere perché anche se il governo varerà un decreto subito questo non verrebbe firmato dal presidente della Repubblica che, giusto domani, sarà ricevuto da Obama a Washington. A meno che non si decida di far volare il provvedimento su un aereo di Stato solo perché Napolitano vi poggi la sua penna per un autografo. Ma per un testo anti-sprechi non sarebbe proprio il massimo.

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