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L'appello del premier: ridurre la spesa pubblica

Il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi con il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Durao Barroso

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Un concetto chiaro: l'Ue ha vissuto sopra le sue possibilità. Motivo per cui ora, a questo punto e davanti allo scenario economico del momento, «è necessario ridurre la spesa pubblica».È appena terminato l'incontro con Manuel Barroso quando Silvio Berlusconi pronuncia queste parole. Entrambi spiegano come l'obiettivo comune è «la comune difesa della nostra moneta» e questo richiede anche un coordinamento «di tutte le nostre politiche economiche, tutte tese alla riduzione della spesa e dei costi pubblici». Un incontro, quello con il presidente della Commissione Ue, che avviene alla vigilia del varo manovra economica, previsto per la prossima settimana. Proprio della manovra si è occupato a lungo ieri il premier. Tanto che, fonti parlamentari, riferiscono che forse potrebbe non essere martedì (data prevista in un primo momento) il varo. Berlusconi è determinato nella ricerca della massima collegialità e per questo motivo ha spiegato negli incontri riservati che è necessario riunire la consulta economica del partito oppure l'ufficio di presidenza.  Una mossa, resa ancor più necessaria dai rapporti sempre delicati con Gianfranco Fini. Il premier sembra preferire la prima soluzione, ma non è escluso che a metà settimana ci possa essere un incontro "allargato" e poi il Consiglio dei ministri giovedì o venerdì. La data, quindi, è ancora in forse e occorrerà naturalmente considerare gli impegni internazionali del presidente del Consiglio e del ministro dell'Economia. Nel frattempo, il Cavaliere avrebbe deciso di prendere tempo proprio per ricercare la massima condivisione nel governo. Allo stesso tempo, è intenzionato a valutare bene tutte le proposte in campo. Al momento si sta ragionando - riferiscono sempre fonti parlamentari del Pdl - su alcuni aspetti, come il ripristino della tracciabilità dei pagamenti (misura che rientra nell'ambito della lotta contro l'evasione). Inoltre, c'è la possibilità di abbassare il "tetto" da 100 ad 80 mila delle buste paga dei dirigenti pubblici su cui effettuare il taglio del 10%. Infine si pensa di ridurre ad un'unica finestra sia le pensioni di anzianità che quelle di vecchiaia a partire dal 2011. L'altro giorno, nel corso dei diversi incontri avuti fra il premier, il titolare di via XX settembre e alcuni ministri, Berlusconi non si è pronunciato sulle misure illustrate da Tremonti. «Ha ascoltato, lasciando che a parlare fossero gli altri», riferisce una persona presente. Tutti hanno concordato sulla necessità della manovra, ed in particolare dei tagli alla spesa pubblica, non solo perché imposti dall'Ue, ma anche per meglio attrezzarsi davanti alle turbolenze dei mercati.

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