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Il successo in sette punti

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ratificatapoi dal Consiglio Nazionale. 1) La capitale, secondo la relazione della Commissione Ristretta avrebbe dalla sua una maggior dimensione: cosa da non trascurare visto che in tutte le edizioni precedenti le città ospitanti sono sempre state costituite da nuclei abitativi di notevole entità. 2) Roma ha una maggior attitudine organizzativa e strutturale, grande esperienza di avvenimenti a carattere sportivo e non. 3) Nel progetto proposto da Roma le aree utilizzate per il Villaggio Olimpico sono prevalentemente pubbliche: il che consentirà di operare con trasparenza senza dover ricorrere a strumenti di carattere urgente o eccezionale. 4) Roma, come città, presenta un numero di impianti e infrastrutture già costruiti (o in fase di realizzazione) in grado di offrire garanzie senza dover ricorrere a deroghe o procedure speciali ma semplicemente seguendo le normali procedure legislative. 5) Roma presenta poi, oltre agli impianti del Foro Italico, due poli (la Fiera di Roma e Tor Vergata) già ben collegati e con infrastrutture tali da consentire la normale mobilità e i collegamenti tra il Villaggio Olimpico e la città. 6) Eppoi la città di Roma presenta una maggior ricettività albeghiera e soprattutto più funzionale all'evento olimpico: e presenta, tra l'altro un villaggio Media che Venezia invece non aveva. 7) Infine Roma ha una miglior predisposizione per ospitare, subito dopo l'Olimpiade, i Giochi Paralimpici. E questa è stata una cosa sottolineata, proprio in sede di Consiglio Nazionale, dal presidente del Cip Luca Pancalli. Tiz

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