Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Brancher: il Pdl tenga il passo della Lega

default_image

  • a
  • a
  • a

Èuna musica già nota all'interno della maggioranza, rispetto al troppo potere della Lega, rispetto al Carroccio che diventa sempre più forte. Si tratta di voci singole, certo. Ma reali e frequenti. Dall'altra parte, sempre nel Pdl, ci sono invece quelli che esultano per il federalismo demaniale, senza timori nè paure di essere sorpassati dalla Lega. Anzi. È un successo per tutta la maggioranza. Ieri pomeriggio nel Transatlantico della Camera, erano in tanti a parlare di federalismo, con il via libera della commissione Bicamerale al testo sul trasferimento dei beni del patrimonio statale agli enti locali incassa. «È normale che il partito più piccolo corra più veloce. Il problema è che quello più grande non può stare dietro, deve corrergli a fianco». È il parere "pungente" del sottosegretario alle Riforme Aldo Brancher, da sempre uomo ponte tra Pdl e Lega. In sostanza, è il ragionamento, è ovvio in questo scenario che la Lega si dia da fare, la questione è però che il Pdl non può restare fermo. Il sottosegretario, tra i principali protagonisti di tutto il pacchetto demaniale, racconta inoltre come negli ultimi giorni si sia lavorato intensamente sul testo del provvedimento per fare tutte le limature necessarie. Sono stati valutati gli emendamenti dei vari gruppi e il ministro Calderoli ha dato i suoi pareri su tutte le proposte di modifica. Sull'atteggiamento del Pd, con la decisione di astenersi dal voto in Commissione, Brancher non si stupisce. «In tanti sono venuti a scusarsi del fatto che il loro partito si era diviso e non tutti erano per l'astensione». Grandi elogi per Bossi, per la sua azione di governo e di partito. «È anche più lucido di prima della malattia. È diventato più buono, più mite. Ma quello che fa impressione è il fatto che riesce a vedere sempre le cose prima degli altri». Se Brancher mette, in un certo senso, in guardia il partito di via dell'Umiltà, c'è chi, come il ministro Rotondi considera il voto sul demanio «un passo avanti nella costruzione di un federalismo che sarà portatore di un nuovo cominciamento per il Paese». È importante, dice Rotondi, «l'apertura dell'opposizione su un tema che è la bandiera della maggioranza e del governo». «Si sta per aprire una nuova era per le amministrazioni locali, spiega Mario Valducci, presidente della Commissione trasporti della Camera -: il parere sul federalismo demaniale dato oggi dalla commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo consegue un importante risultato: il merito». C'è anche chi, all'interno della maggiornza spiega che i mugugni sulal Lega arrivano per lo più dall'ala ex Forza Italia, e nello specifico dalle regioni del nord. Delusi perché, ancora una volta il Carroccio ha raggiunto il suo traguardo mentre il Pdl, si arrocca su se stesso. E i finiani restano ancora alla finestra. Il commento di Enzo Raisi: «Noi finiani siamo sempre sorridenti e gli altri hanno invece certe facce incazzate...». G.R.

Dai blog