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Le onorevoli pensioni

Pensioni da 3 a 10mila euro per ex deputati, senatori e consiglieri regionali

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Non sono più in Parlamento ma continuano ad avere stipendi da favola. Sono gli ex deputati, senatori e consiglieri regionali. Li paghiamo a peso d'oro. Le spese pubbliche vengono tagliate, gli aumenti degli statali congelati, potrebbe essere rinviata anche l'uscita dal lavoro per chi ha già i requisiti. Ma loro, i politici, hanno il babyvitalizio, ne hanno diritto appena compiono 50 anni. E nessuno si azzarda a toccarlo. Sono quasi 2.500 i beneficiari, guadagnano dai 3 ai 10 mila euro al mese. Poi ci sono gli assegni mensili di reversibilità per i familiari dei parlamentari scomparsi. Ma questo è niente perché agli ex paghiamo anche i trasporti. Mica noccioline. Soltanto Palazzo Madama spende 1 milione 810 mila euro per rimborsare i loro spostamenti. Per i vitalizi, invece, il Senato paga 81 milioni all'anno (capitolo 1.3 del bilancio): 59 milioni e 400 mila euro di assegni diretti, 17 milioni e 600 mila di contributi di reversibilità e 4 milioni e rotti per altre spese connesse. La Camera, ovviamente, ne spende molti di più. Nel 2009 (capitolo 10 del bilancio) gli ex deputati hanno avuto 138 milioni 200 mila euro, di cui 96 milioni 700 mila per vitalizi diretti, 24 milioni e 500 mila per assegni di reversibilità e il resto di altre spese sempre connesse alle pensioni. Vanno aggiunti i rimborsi di viaggio: 1 milione e 200 mila euro. Ma ci sono anche le Regioni. Il Lazio è particolarmente generoso. Prevede, come è naturale, l'indennità di fine mandato: 10 mila euro lordi per ogni anno passato alla Pisana. Ne hanno diritto, secondo una norma approvata alcuni anni fa, anche gli assessori che non sono mai stati eletti. Poi c'è il vitalizio: la Regione Lazio assegna agli ex consiglieri che abbiano finito una legislatura 3.200 euro netti al mese a partire da 55 anni. Va ancora meglio a quelli che hanno trascorso due mandati al servizio dei cittadini: 5.100 euro netti al mese. Ai più longevi, quelli che hanno passato alla Pisana tre legislature, vanno 6.200 euro al mese. Poco meno dello stipendio base di un consigliere: 8 mila euro al mese. Se poi gli ex hanno avuto incarichi particolari, allora i soldi aumentano: i presidenti del Consiglio e della Giunta regionale ottengono 2.311,43 euro in più, il vicepresidente della Giunta 1.783,08 euro, assessori e vicepresidenti del Consiglio 1.485,89 euro, i presidenti dei Gruppi, delle Commissioni consiliari e i consiglieri segretari 891,50 euro, infine i vicepresidenti di Commissione 594 euro. Ma non è tutto. Perché se il Parlamento ha aumentato da una decina di anni, almeno in teoria, l'età minima per incassare il vitalizio, alla Regione Lazio si può ottenere già a 50 anni, con una riduzione del 5 per cento, fino ai 55 anni quando si ha diritto all'intera pensione. Torniamo a Camera e Senato. Il vitalizio scatterebbe a 65 anni dopo 5 anni in Parlamento ma, grazie alle riduzioni previste per chi ha più di una legislatura di contributi, si scende a 60. Fanno eccezione quelli che sono stati deputati prima del 1996 che possono conquistare l'assegno addirittura a 50 anni. Norme diverse ma stessa musica per i senatori. Se poi la legislatura s'interrompe prima dei cinque anni previsti, nessun problema. In questo caso bastano 2 anni e 6 mesi per maturare il vitalizio, basta riscattare i due anni e mezzo mancanti. L'assegno viene calcolato sulla base dell'indennità lorda e il periodo in cui sono stati versati i contributi. Come alla Regione Lazio. Dunque chi ha accumulato più anni di legislatura prende più soldi. Si va dai 3.200 euro al mese ai 10 mila. Così l'ex ministro Renato Altissimo può contare su 9.000 euro al mese, Vincenzo Scotti su 10 mila, Claudio Martelli su 8.600, l'ex sindaco di Roma Clelio Darida 10 mila euro, l'ex ministro Rino Formica 9.500 euro, l'ex An Publio Fiori ottiene 10 mila euro, come l'ex parlamentare Mario Segni, l'ex Ds Claudio Petruccioli 9.500 euro, l'ex ministro Ugo Intini 8.700 euro. Ci sono anche gli ex Franco Bassanini (10 mila euro) e lo scrittore Mario Capanna (4.900 euro). L'ex leader di Potere Operaio Toni Negri, eletto per una legislatura con i Radicali, conta su 3.300 euro al mese. Ci sono anche gli artisti, politici pentiti: Gino Paoli (3.300 euro al mese), Pasquale Squitieri (3.300 euro al mese), Franco Zeffirelli (5 mila euro). Ma la lista è lunga e ogni legislatura aumenta. Perché non cominciare a tagliare da qui?

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