Tremonti: niente è deciso sulla manovra
{{IMG_SX}}Sulla manovra per il prossimo biennio finora sono circolare solo «voci confuse e confusionarie» nessuna decisione è stata presa, assicura il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. La precisazione arriva nel giorno in cui si dice che la finanziaria sarà pronta quasi certamente tra la fine di maggio e i primi di giugno sebbene tutti siano d'accordo sul fatto che i dettagli ancora non si conoscono. Nel frattempo scende in campo il leader della Lega, Umberto Bossi, per sottolineare come sia «l'Europa che imporrà» a Tremonti «una manovra pesante perché la sta imponendo a tutti i paesi che hanno un forte debito pubblico: dopo la Grecia, la Spagna e il Portogallo c'è anche l'Italia». Del resto da Berlino il cancelliere Angela Merkel ha ancora tuonato contro i paesi indebitati e la disparità tra la solidità economica nell'Eurozona che mette a rischio la moneta unica. Ed «europea» è anche la definizione che Tremonti sceglie per la finziaria 2010. È ormai data per scontata, comunque, una stretta su statali e pensioni e l'adozione del taglio del 5% per le indennità parlamentari e dei manager pubblici di primo piano, ad iniziare dai presidente delle Authority, e dai magistrati, aggiunge Bossi. Su questo tema, in linea con quanto stanno già adottando i diversi governi europei, è tornato anche oggi il ministro Calderoli e un po' tutti gli esponenti del governo sembrano in verità d'accordo su questo sacrificio per far meglio digerire i provvedimenti che verranno presi. Misure che, in base alle indiscrezioni «confuse» a cui fa riferimento il responsabile di Via XX Settembre, potrebbero far lievitare la manovra dai 25 miliardi finora accreditati e ripetuti ancora questa mattina dal ministro Brunetta, a poco meno di 28.