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La Camera degli sprechi 400mila euro di agende

Una ghigliottina davanti alla Camera dei Duputati: tagliare gli spechi

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Caffè e ristoranti. Ma anche la manutenzione dei dissuasori (le colonnine che impediscondo l'accesso nelle aree vicine al Parlamento). E ancora auto a noleggio, benzina e lubrificanti. Oltre alla manutenzione delle aree per i fumatori. Piccoli lussi e privilegi sui quali i responsabili del bilancio della Camera sono già intervenuti concretizzando un risparmio di 28 milioni nel 2009 ma sui quali a ben vedere si può ancora lavorare. Si parte dagli affitti. Sono diverse le voci relative alle locazioni, tra le quali spiccano i 46,5 milioni per la locazione dei quattro Palazzi Marini. A questi vanno aggiunti più di due milioni tra l'affitto di via Uffici del Vicario e quello dei depositi di Castelnuovo di Porto.   Molti i capitoli relativi al parco moto e auto. La voce relativa ai posti auto e moto costa alla Camera 1 milione e 600 mila euro. Ai quali vanno aggiunti 557 mila euro di «noleggio a lungo termine auto» (anche con conducente, per 200 mila euro); 110 mila euro di carburanti e lubrificanti o ancora 21 mila euro per la «manutenzione dei dissuasori». Forse le buone forchette sono soddisfatte ma il conto per far mangiare dipendenti e parlamentari è abbastanza salato. La voce relativa ai ristoranti e alle mense di Montecitorio è di oltre 6 milioni e mezzo di euro. Presente anche il fondo per il servizio di catering: 150 mila euro. Mentre 70 mila euro vanno alla «fornitura di macchine da caffè e materiali di consumo». Oltre mezzo milione di euro se ne va per la fornitura delle divise e delle camicie dei commessi e per il servizio di lavanderia (20.000 euro). Non solo. L'Istituto Superiore di Sanità prende 48 mila euro per controllare la funzionalità e l'adeguatezza normativa delle aree attrezzate per fumatori della Camera. Anche le lancette costano care. Per far funzionare il «parco orologi», una collezione di apparecchi antichi e nuovi, Montecitorio spende 23.600 euro. Solo per la voce «corsi di lingua straniera per deputati» sono stanziati 300 mila euro. Per il controllo dei plichi destinati alla Camera, Montecitorio paga alle Poste Italiane 37.184 euro. Quasi settecentomila euro vanno via tra la fornitura di agende e agendine (400 mila euro) e la «somministrazione di cartoncini, carte e buste personalizzate» (292 mila). Altri 163 mila euro vanno via per la «fornitura di prodotti per piccole pulizie e materiale di consumo in carta e cartone». Quasi 180 mila euro vengono spesi dalla Camera per l'assistenza per la conduzione in Aula del sistema elettronico di voto. Per trasmettere le sedute della Camera vengono pagati 395 mila euro alla Rai way Spa. Solo per le consulenze la Camera spende 595.983 mila euro. Guardando alle previsioni di spesa per il 2010, non cresce quella per le indennità dei deputati (costano 94.540.000 euro) come conseguenza della decisione di bloccarne l0aumento. Restano invariate anche le pensioni per gli ex deputati, ma crollano del 33,33% i rimborsi di viaggio per gli ex inquilini di Montecitorio: dopo il «taglio» dei benefit (biglietti ferroviari, Telepass e plafond di biglietti aerei) nel 2010 si prevede una spesa di 800 mila euro a fronte del milione e duecentomila per il 2009. Cresce invece la spesa per gli stipendi (+1,61%, costeranno 237.850.000 euro) e per le pensioni (+3,43%, 197.200.000 euro) del personale.

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