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Ci sono cose che vanno rilette a distanza.

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Inuna nota la clinica prese le distanze declinando le responsabilità sullo staff esterno che effettuò l'intervento. Rileggerla oggi ha un senso perché dopo le relazioni degli ispettori del ministro Fazio e di quelli della Regione, sappiamo due cose che il giorno in cui fu diffuso il comunicato ancora non sapevamo. La prima è che Tiziana non doveva partorire a Villa Pia perché le unità di 1° livello hanno competenze assistenziali solo per il parto fisiologico o senza particolari fattori di rischio. E nel caso di Tiziana che era al terzo parto cesareo, e per giunta gemellare i rischi dovevano pur essere noti. Invece la clinica ha concesso lo stesso la sua sala operatoria ad uno staff esterno per un simile intervento. La seconda cosa che gli ispettori hanno accertato è che avevano ragione i medici del San Camillo, ma anche i sanitari del 118, quando dicevano che a Tiziana serviva un tavolo operatorio per fermare l'emorragia e non un letto in rianimazione. Dunque sarebbe stato perso tempo prezioso nella ricerca inutile di un posto in rianimazione, che non serviva. Alla luce delle novità rileggiamo il comunicato della clinica. «È da escludersi alcuna responsabilità in capo alla struttura sanitaria da me diretta e dal personale medico e paramedico dipendente della struttura stessa» scrive in una nota il direttore sanitario della clinica Villa Pia, Maurizio Cattel. «Nella mattinata di ieri, 7 aprile 2010 - si legge nella nota - è stato effettuato, da un equipe chirurgica che usufruisce della nostra struttura, un intervento chirurgico in sala operatoria per taglio cesareo su una paziente che ha presentato subito delle gravi complicanze imprevedibili. Nonostante siano state messe in atto tutte le procedure e gli accorgimenti del caso, e visto l'impossibilità di rintracciare un posto in rianimazione tramite il Centro di Coordinamento del 118, la paziente è stata trasferita al Dea di riferimento accompagnata dal nostro Anestesista Rianimatore. In tale situazione - aggiunge la direzione sanitaria della clinica - deve escludersi alcuna responsabilità in capo alla struttura sanitaria da me diretta e dal personale medico e paramedico dipendente della struttura stessa. Attualmente tutti gli atti sono al vaglio dell'autorità giudiziaria a cui ci rimettiamo per un sereno giudizio».G. M. Col.

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