Irpef e Irap più salate Polverini: impossibile
Irpef e Irap più salate per Lazio, Molise, Campania e Calabria. I presidenti di queste regioni ieri sono stati convocati a Palazzo Chigi per fare il punto sull'alto deficit della sanità. Ne sono usciti portandosi dietro una prospettiva drammatica. Se non presenteranno un piano di rientro adeguato agli accordi presi con il Governo rischiano di dover aumentare ulteriormente le tasse. E questa volta non potranno nemmeno far ricorso ai Fas, i fondi per le aree sottoutilizzate. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha sbarrato la strada alle richieste dei governatori. «La situazione attuale non consente l'utilizzo dei Fas come un bancomat» ha tagliato corto Fazio spiegando che «le Regioni non hanno dato delle garanzie ai tavoli tecnici di monitoraggio per la certezza di avere dei conti certi da un lato e soprattutto di aver avviato dei processi di riqualificazione della rete assistenziale». Insomma, ha detto Fazio fuori dai denti, «le regioni saranno costrette ad attrezzarsi in altro modo». Ma su questo i governatori non ci stanno a cominciare da Renata Poverini. «Un ulteriore aumento delle addizionali Irpef e Irap nel Lazio - dice il governatore - oltre a essere pressoché impossibile non sarebbe comunque sufficiente a coprire il debito». La Polverini ha spiegato che «le addizionali sono già al massimo e comunque non riusciremmo a coprire quello che si coprirebbe con i Fas, pari a 420 milioni». In ogni caso, ha precisato la Polverini, il governo «non ha detto che si aumentano le tasse, ha detto che i fondi Fas sono bloccati solo per quanto attiene la parte impegnata per ripianare il deficit sanitario in attesa che arrivi il piano di riqualificazione». Entrando nel merito dell'incontro, il presidente del Lazio ha rivelato che secondo l'impegno preso in campagna elettorale sulla riqualificazione della rete ospedaliera, «noi comunque anticipiamo 1,4 miliardi per i quali paghiamo quasi 300 mila euro al giorno di interessi alle banche, somme che dovremmo avere dal ministero dell'Economia. Quindi ho chiesto lo sblocco. A questo si aggiunge che dobbiamo avere 800 milioni dal Fondo di garanzia più circa 50 milioni al mese sull'assegnazione corrente in attesa della delibera del Cipe. Ho posto tutte queste condizioni - ha concluso la Polverini - e ho anche detto che stiamo lavorando in assoluta armonia con i ministeri dell'Economia e della Salute». La Polverini ha detto che il Lazio «presenterà nel più breve tempo possibile quello che il governo ci ha chiesto». Il problema Sanità ha radici lontane. «Il precedente governo non ha voluto procedere al riordino e neanche il precedente commissario governativo, parlo di Marrazzo poi di Guzzanti e di Montino» ha detto il governatore e ha sottolineato che sono state già attivate «delle semplicissime ispezioni presso le Asl e alla prima che abbiamo fatto siamo già riusciti a recuperare una importante cifra». Ma il capogruppo del Pd in consiglio regionale ed ex vicepresidente della giunta regionale, Esterino Montino, ha replicato a stretto giro alla Polverini: «non abbiamo lasciato un euro senza averlo coperto con una manovra di bilancio. Non ci sono debiti e tutti i deficit sono stati coperti». In realtà la possibilità di aumentare le imposte nelle Regioni con la sanità in profondo rosso, non è una novità ma è già prevista dall'ultima Finanziaria. In particolare le Regioni in cui lo squilibrio di bilancio nella sanità sia pari o superiore al 5% sono tenute a presentare piani di rientro soggetti a verifica. In caso contrario per l'aliquota Irpef scatta un aumento automatico di 0,15 punti percentuali e per l'aliquota Irap di 0,30 punti. La Finanziaria prevede anche che le Regioni sottoposte a piano di rientro hanno l'obbligo di mantenere le maggiorazioni fiscali per l'intera durata del piano. Ma vediamo l'entità del deficit di queste Regioni. Per il Lazio è di 1,6 miliardi, per Calabria e Campania di circa 1 miliardo e per il Molise di 110 milioni: totale 3,7 miliardi di disavanzo strutturale. Queste somme tengono conto delle perdite 2009 e di quelle accumulate in precedenti esercizi. Per il solo 2009 sarebbe necessario reperire coperture per circa 2 miliardi.