Sanità in rosso, nuove tasse per le Regioni commissionate
I governatori e commissari straordinari delle sei Regioni che hanno problemi per il deficit sanitario sono stati convocati a palazzo Chigi per fare il punto sul "rientro dal deficit". Nella sede del Governo, tra gli altri, erano presenti i presidenti di Lazio, Campania e Calabria, Renata Polverini, Stefano Caldoro e Giuseppe Scopelliti. CALABRIA - Chi si trova in deficit sanitario e non presenterà un piano di rientro conforme e adeguato agli accordi assunti con il governo rischia «di dover aumentare ulteriormente i propri tributi». A sottolinearlo è il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti lasciando Palazzo Chigi dopo la riunione del Cdm dove hanno partecipato anche 6 presidenti di regione, (escluso l'Abruzzo) per affrontare il problema dei conti sanitari in rosso. «Senza un piano di rientro adeguato - avverte Scopelliti - non si avrà accesso ai fondo Fas rispetto a quelle che sono le richieste formulate dal governo in sede di accordo. C'è stato detto che le regioni che non hanno attivato le procedure e non si trovano in una situazione di ripiano adeguato, non otterranno i finanziamenti dei Fas e saranno quindi costrette ad innalzare i loro tributi». CAMPANIA - «Il governo ci ha detto che le regioni con il deficit sanitario dovranno aumentare le tasse fino al ripianamento del deficit stesso». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, lasciando Palazzo Chigi. Caldoro ha riferito che il Consiglio dei ministri è presieduto da Altero Matteoli, vista l'assenza del premier Silvio Berlusconi. ABRUZZO - «Io lo sapevo da tempo ma è una buona notizia per tutti gli abruzzesi. L'Abruzzo è chiamato fuori» dall'aumento delle tasse per sostenere il deficit sanitario. Lo dichiara Gianni Chiodi, governatore della regione Abruzzo, lasciando Palazzo Chigi dopo un Cdm al quale hanno partecipato anche i governatori e i commissari straordinari delle Regioni in rosso per le spese sanitarie. «Siamo stati convocati in sei - spiega Chiodi - ma poi Abruzzo e Sicilia non hanno partecipato alla riunione perchè all'ultimo tavolo di monitoraggio sulle spese sanitarie del 17 aprile scorso i nostri piani avevano ricevuto un buon giudizio».