Il discorso di Renata
Con quaranta voti, arrivati dopo quattro ore di votazioni, il Consiglio regionale del Lazio ha eletto il suo nuovo presidente, Mario Abbruzzese. Poco dopo l'elezione dei vice Raffaele D'Ambrosio (Udc) e Bruno Astorre (Pd), e dei tre consiglieri segretari, Claudio Bucci (Idv), Isabella Rauti (Listino) e Gianfranco Gatti (Lista Polverini). Inizia così la IX Legislatura della Regione all'insegna del centrodestra e, per la prima volta, guidata da una donna. Un avvio difficile sul quale è la stessa presidente Renata Polverini a far calare il velo sul passato da una parte, e a spingere sull'acceleratore dall'altra. «Dobbiamo lasciarci alle spalle quanto accaduto fino ad oggi, dalla campagna elettorale al Consiglio - dice la governatrice - dobbiamo pensare all'interesse generale delle persone che, da oggi, rappresentiamo concretamente». Tre i capisaldi che la Polverini ricorda all'aula: «Rispetto del mandato elettorale, dei cittadini e del personale, su questo parte un'amministrazione nuova e motivata - ricorda la Polverini - gli elettori del Lazio hanno lanciato alla politica una richiesta di rinnovamento che non intendo far cadere, tanto meno deludere». Si comincia con la meritocrazia, i tagli alla spesa (e alle società regionali), la lotta alla disoccupazione e alla malasanità. «Sono certa di interpretare la volontà di tutto il Consiglio auspicando un ritrovato protagonismo della nostra Regione sullo scenario nazionale e internazionale e sono sicura - continua la Polverini - che in quest'aula non sarà difficile trovare le convergenze utili a sostenere nel migliore dei modi il progetto europeo che proprio a Roma ha visto il suo atto di nascita. Per raggiungere questo obiettivo e tanti altri voglio confrontarmi con la minoranza all'interno di questa assemblea, valorizzandone appieno il ruolo ed evitando che il dibattito politico si esaurisca nella polemica mediatica che tanto affascina alcuni di noi. Il ruolo del Consiglio regionale è fondamentale per raggiungere gli obiettivi indicati nel Titolo I del nostro Statuto. È in questa assise che si concretizza la piena valorizzazione del territorio, delle cinque Province, degli Enti locali e di Roma Capitale. Il Consiglio regionale rappresenta il luogo in cui confluiscono le richieste del territorio, ma anche quello dove si dibattono temi istituzionali fondamentali, come il federalismo». Una assise ovviamente confermata dal neo presidente del Consiglio regionale. «Sono certo che la collaborazione tra i due organi centrali della Regione sarà intensa e proficua - dice Abbruzzese - il nostro compito sarà quello di assicurare un dialogo costruttivo tra Giunta e Consiglio affinché l'iter di approvazione delle leggi proceda con speditezza e trasparenza, sempre nell'interesse della comunità di cui questa assemblea legislativa è espressione. È mia intenzione portare i consigli regionali nelle sedi delle province. Questo significherebbe dare maggiore attenzione ai territori». Nonostante i buoni intendimenti, l'opposizione non fa sconti. «Il discorso della Polverini mi è sembrato ancora da campagna elettorale - commenta il capogruppo Pd, Montino - mancano una serie di provvedimenti stringenti che ha intenzione di fare nei primi cento giorni o comunque nei primi mesi di governo». Un discorso «debole e inconsistente» per la Rodano (IdV), «scialbo e scontato» per Peduzzi e Nobile (Fds). E siamo solo alla prima seduta.