"Bravo Bondi: Draquila è meschino"
Caro Direttore, il Ministro Bondi ha deciso di non essere presente al Festival di Cannes, dove, tra gli altri, va in scena il film «Draquila». Ed ha fatto non bene, ma benissimo! L'amico e collega Gennaro Malgieri, straordinario opinionista, attraverso la Sua storica testata ha spiegato, da par suo, i motivi culturali, e, soprattutto, ha interpretato i sentimenti che la maggioranza degli Italiani prova durante la visione del film di Sabina Guzzanti. Ritengo che la decisione assunta dal Ministro Bondi non sia certo minoritaria nel Paese. Anzi, penso che la stessa sia condivisa da tutti i componenti l'Esecutivo, e, spero, delle Istituzioni della nostra Nazione. Certamente è stata apprezzata dagli Italiani che si riconoscono nei valori nazionali. La satira non spaventa di certo nessuno. Anzi, quando è fatta bene, aiuta anche a superare le difficoltà del quotidiano. Tutti i Governi l'hanno sempre accettata. Persino le dittature. E ci mancherebbe che il Governo Berlusconi, il più democratico dei Governi del dopoguerra, volesse contrastarla. Ma quando la «satira» offende la dignità umana, quando strumentalizza tragedie e dolori pur di far cassetta, è assolutamente ignobile. Non si può lucrare sulle tragedie di un popolo, soprattutto quando la natura, com'è accaduto in Abruzzo, o in altre circostanze analoghe, si abbatte sullo stesso con la sua terribile forza. Chi specula su queste tragedie appartiene al club delle «miserie umane», e questo vale anche per tutti quei personaggi che nel mondo della televisione, o come nel caso specifico del cinema, pensano di «cavalcare» tragedie, emozioni, dolori e lutti per «vincere» qualche premio. Per tutti costoro ne vorrei proporre uno nuovo: quello della «meschinità». Spero che il ceto politico italiano segua l'esempio del Ministro Bondi. Non vada a Cannes. E propongo che lo stesso, nei giorni in cui si svolgerà la «rassegna» degli scicchettoni francesi, come li definisce il buon Malgieri, chieda un'udienza privata al Santo Padre per pregare insieme tutti i morti di Italia.