Moratti: "I clandestini senza lavoro normalmente delinquono"
"I clandestini che non hanno un lavoro regolare normalmente delinquono". Lo ha affermato il sindaco di Milano, Letizia Moratti, durante il suo intervento al convegno in corso all'Università Cattolica Per un'integrazione possibile. "La clandestinità è un reato - ha aggiunto Moratti - un clandestino colto in flagranza non può essere espulso se ha altri processi in corso. Per rendere efficace il reato di clandestinità - ha sottolineato - occorre assorbirlo in altre fattispecie di reato così si rende effettiva l'espulsione". Letizia Moratti ha fatto anche un accenno al caso di via Padova sostenendo che "casi come quello ci sono e ci possono essere anche in altre situazioni". "Visto che la clandestinità è un reato - ha osservato la Moratti, lasciando il convegno - le leggi devono essere rispettate, ma un clandestino colto in flagranza non può essere espulso se ha altri processi a suo carico. Per garantire l'efficacia del reato di clandestinità - ha detto - occorrerebbe assorbirlo con altre fattispecie di reato e renderlo prevalente per rendere effettive le espulsioni". Nel corso del suo intervento nell'ateneo milanese Letizia Moratti ha sottolineato che le politiche del comune in merito all'integrazione sono basate sul principio della accoglienza nella legalità e nel rispetto delle leggi. "Noi sosteniamo - ha chiarito la Moratti - tutti gli stranieri regolari che intendono avviare percorsi di integrazione". Politiche per la sicurezza, dunque per il sindaco Moratti sono collegate a quelle per l'accompagnamento sociale, con l'obiettivo di prevenire fenomeni come quello scoppiato nel febbraio scorso in Via Padova, quartiere multietnico infiammato da una sommossa di immigrati.