Renata non cede: Udc in Giunta

Un vero e proprio braccio di ferro. Da una parte la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, dall'altra l'area ex Forza Italia. La questione è l'entrata dell'Udc in Giunta. I centristi vogliono le mani libere mentre la Polverini vuole inserirli nella squadra di governo, soprattutto perché la maggioranza senza Udc ha soltanto un seggio di vantaggio sull'opposizione. Sarebbe troppo rischioso tenerli fuori. Ma le richieste dei centristi sono inaccettabili per gli ex Fi: la presidenza del Consiglio e due assessorati da affidare a uomini. Uno scenario che manderebbe a monte la quadra già trovata nel Pdl, con la poltrona più alta del Consiglio regionale assegnata all'esponente ciociaro Mario Abruzzese. Piuttosto, ragionano gli «azzurri», ai centristi potrebbero andare la vicepresidenza della Pisana e quattro presidenze di Commissioni. L'Udc ci starebbe pure. In questo modo, infatti, diventerebbe di fatto l'ago della bilancia. Ma la governatrice del Lazio non ci sta perché una soluzione del genere la renderebbe prigioniera di Ciocchetti e company. L'alternativa tracciata dalla Polverini, invece, non è digerita da Fi: l'attuale assessore al Bilancio, Cetica, verrebbe declassato a segretario generale della Regione; Malcotti, ora responsabile di Lavori pubblici, Rifiuti ed Energia avrebbe il Bilancio e cederebbe la sua delega a un esponente dell'Udc. Poi i centristi otterrebbero una seconda responsabilità: Personale e Patrimonio. Ma Fi non sente ragioni. E in fondo nemmeno i centristi, almeno in questo momento: meglio fare il pieno di incarichi alla Pisana. Anche perché gli occhi del partito di Casini guardano agli sviluppi dell'esecutivo nazionale. Se dovesse aprirsi una vera crisi di governo, allora sarebbe meglio, ragionano nell'Udc, trovarsi fuori dalla Giunta. In ogni caso i vertici si susseguono. Ieri il segretario laziale del Pdl Piso e il suo vice Pallone hanno incontrato il coordinatore dei centristi Ciocchetti e il capogruppo Forte ma la soluzione è ancora lontana. I centristi decideranno sul da farsi martedì, il giorno dopo ci sarà la prima riunione del Consiglio regionale con la votazione del presidente e dei vicepresidenti. Un passaggio decisivo anche perché la presidente della Regione sta perdendo la pazienza. Non riesce ancora a trovare un'intesa con il Pdl. Nella prima riunione di Giunta al partito di centrodestra non è andato giù che la governatrice, senza preavviso, abbia portato il nuovo assetto dei dipartimenti regionali. La seconda riunione, invece, è stata annullata perché la Polverini aveva intenzione di stabilire i nuovi direttori generali. Ma anche questa volta non ci sarebbe stato alcun coinvolgimento dei leader regionali del Pdl. Di fondo ci sono due modi inconciliabili di procedere: la Polverini vorrebbe decidere autonomamente, come peraltro prevede lo Statuto del Lazio, dribblando gli appetiti dei partiti, mentre il Pdl pretende un ruolo di primo piano. Soprattutto la componente ex Fi. In questa situazione già complessa, la questione Udc rischia di far saltare il banco.