Sarà domani il giorno per verificare se l'iniezione di fiducia, di capitali e di nuovi strumenti per fronteggiare la crisi greca da parte dei partner Ue risolleverà la situazione delle borse.
C'è,infatti, un nuovo scoglio che gli operatori vedono all'orizzonte. E cioè le aste con le quali i principali stati sovrani cercheranno fondi freschi per rifinanziare i propri debiti. Una delle date centrali è domani quando scenderanno in campo due pesi massimi dell'Unione Europea. La Germania chiederà 5 miliardi di euro sottoforma di titoli a 6 mesi mentre la Francia cercherà fondi sotto con la forma del T bill (titoli con scadenza breve). Martedì l'appuntamento sarà per il ministero del Tesoro guidato da Giulio Tremonti con emissioni di 6,5 miliardi di euro per i Bot a 12 mesi. Un'asta in contemporanea con l'Olanda che collocherà bond con scadenza 2015 per ammontare compreso tra 2 e 2,5 miliardi di euro. Il rischio che i compratori impauriti non si presentino all'appello o peggio che la speculazione faccia man bassa tirando al massimo i rendimenti dei bond durerà almeno fino alla metà di maggio. Quando sono previsti i rimborsi dei prestiti della Grecia. Solo in quel momento nel mercato potranno forse essere definitivamente allontanate le tensioni. Così sotto osservazioen restano le date del 12, 13 e 17 maggio che vedranno rispettivamente le aste di Berlino per 7 miliardi di euro di Schatz 2012, ancora l'Italia con 5-6 miliardi di euro di Btp a lunga scadenza, in particolare 2015 e 2040, e la Slovacchia con bond a tasso variabile con scadenza 2015 Non sarà finita. Le aste continueranno per tutto il mese di maggio. E secondo le stime dovrebbero arrivare richieste complessive da Eurolandia per circa 80 miliardi di euro. Somme non imponenti se confrontate con la ricchezza dell'area euro. Il problema è la fiducia. Un bene che in questo periodo rischia di essere pagarta a carissimo prezzo. Fil.Cal.