Per le case della "cricca" Soldi anche a San Marino
L'operazione più complessa è quella di ricostruire i flussi di denaro al centro dell'inchiesta di Perugia. Individuare il percorso di quel fiume di soldi che, secondo le indagini della procura umbra e della Guardia di Finanza, avrebbe presso destinazioni estere: da Lussemburgo alla Svizzera, fino a San Marino. Dietro tutto questo giro di denaro, i presunti favori tra personaggi pubblici, politici e imprenditori, compresa la compravendita di appartamenti nei punti più prestigiosi della Capitale. Un'inchiesta che ha coinvolto, tra gli altri, anche l'ex ministro alle Attività Produttive, Claudio Scajola, e alcuni indagati della maxi inchiesta sui «grandi eventi»: dall'imprenditore Diego Anemone, all'ex provveditore Angelo Balducci, entrambi soggetti ancora sottoposti a misure cautelari. E non solo. In base a quanto messo a verbale dalle Fiamme Gialle, sono coinvolti anche l'ex commisario ai Mondiali del Nuoto Claudio Rinaldi e sua amdre, Mimma Giordano. E proprio lei, secondo gli investigatori, avrebbe portato a San Marino denaro per conto del figlio. Durante l'interrogatorio del commercialista della famiglia Anemone, Stefano Gazzani, anche lui indagato a Perugia, viene ripercorso il viaggio fatto con la Giordano. Dopo la lettura, da parte degli investigatori, di una intercettazione del 14 ottobre scorso tra Diego Anemone e Gazzani, l'indagato ha affermato: «Conosco l'ingegner Rinaldi e anche sua madre». Domanda: «Perché non si poteva menzionare San Marino?». Risposta: «Siamo andati a San Marino presso una fiduciaria, presso la quale la signora Mimma ha fatto un'operazione cui però non ho assistitio: me lo aveva chiesto il figlio». D: «Dovevate portare dei soldi a San Marino?». R: «L'operazione era un versamento di denaro, i soldi li portava la signora Giordano, suppongo che glieli avesse consegnati il figlio». D: «Doveva fare solo l'accompagnatore? Perché ci doveva essere anche Anemone?». R: «Ho solo accompagnato la madre di Rinaldi, doveva venire anche Diego che all'ultimo momento ha cambiato programma, anzi mi disse di dire a Rinaldi che c'era anche lui. Fu Diego Anemone a chiedermi di andare». Insomma, i finanzieri sono a caccia di una cifra ancora non precisata di denaro che la «cricca» avrebbe fatto confluire in conti correnti all'estero. E capire chi possa aver beneficiato dei favori della cricca nell'acquisto anche di appartamenti.