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E la sinistra che fa? Al posto di entrare nel merito delle dichiarazioni del Capo della Protezione civile, magari tentando di replicare con altrettanti documenti che lo sconfessino, si arrampica sugli specchi.

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Trai primi a porre la questione c'é Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera: «La conferenza stampa di Bertolaso è stata imbarazzante. Il sottosegretario dovrebbe andare a spiegarsi dai giudici non un comizio in tv». E poi aggiunge delle considerazioni: «Le inchieste sugli appalti per il G8 e sul terremoto stanno scoprendo un verminaio di interessi. È una nuova tangentopoli che svela il marcio di certi sistemi di potere. Bertolaso avrebbe dovuto trarne le conseguenze da tempo». Ancora più diretta la senatrice Democratica Sesa Amici: «Bertolaso dovrebbe sapere che ci sono i tribunali, quella è la sede propria in cui ci si difende». E sulla conferenza? «Non voglio neanche entrare nel merito delle questioni evidenziate da Bertolaso. Faccio solo rilevare che è del tutto inusuale l'uso privato degli incarichi e degli spazi istituzionali». E se questo non fosse ancora abbastanza ci pensa il senatore dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica: «Ma che ci faceva Bertolaso a Palazzo Chigi? Come è possibile che la presidenza del Consiglio gli conceda la sala delle conferenze stampa? Non c'era alcun motivo istituzionale per parlare in quella sede. Bertolaso voleva solo dare la sua versione dei fatti sull'inchiesta che lo ha coinvolto». E i comunisti? Come potevano astenersi dalla ghiotta occasione di attaccare la maggioranza: «Bertolaso sempre più simile al premier» è il commento di Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del Pdci - Federazione della sinistra. Che aggiunge: «L'innocenza si dimostra nelle sedi competenti e non in tv, magari con l'uso del televoto. La realtà è una cosa - conclude Pignatiello - il reality è un'altra». Ale. Ber.

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