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Spionaggio elettorale Storace condannato

Il leader de La Dstra ed ex Presidente della Regione Lazio Francesco Storace

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Si chiude con otto condanne il primo grado del processo denominato «Laziogate». Dopo cinque anni di polemiche e udienze il giudice monocratico della IV sezione del Tribunale di Roma ha condannato a un anno e 6 mesi di reclusione Francesco Storace, all'epoca dell'illecito presidente della Regione Lazio e ministro della Salute all'avvio dell'inchiesta, che portò alle sue dimissioni. Per il giudice l'ex governatore sarebbe responsabile dell'incursione illecita nel sistema informatico del Comune di Roma nella notte tra il 9 e il 10 marzo del 2005. Un'azione delittuosa, secondo il giudice, che puntava ad interferire sul regolare svolgimento delle elezioni regionali. Il caso scoppiò quando, nell'ambito di un'inchiesta su alcune centrali d'ascolto condotta dalla Procura di Milano (che portò all'arresto di 16 persone), emerse un'azione di spionaggio nei confronti di Piero Marrazzo e di Alessandra Mussolini, entrambi candidati contro Storace alla presidenza della Regione nel 2005.   Ieri la sentenza che giudica Storace «promotore e istigatore» dell'incursione nel sistema informatico del Campidoglio. Condannate, a vario titolo, altre sette persone. Le pena è stata sospesa per tutti. Nel particolare l'incursione, sencondo la versione dei magistrati, fu effettuata materialmente dall'ex portavoce di Storace, Niccolò Accame, condannato a due anni di reclusione; dall'ex direttore di Laziomatica (oggi Lait spa), Mirko Maceri, condannato a un anno di reclusione e Gaspare Gallo, che ha patteggiato la pena a 10 mesi. Sempre secondo la ricostruzione dei giudici, l'allora vice presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Piso (condannato a 8 mesi di reclusione nonostante il Pm Ciardi ne avesse chiesto l'assoluzione), avrebbe aiutato Storace ad eludere le indagini dei carabinieri dichiarando falsamente che la notte del «blitz informatico» non aveva notato la presenza dell'ex govenratore. Ancora, condannata a 8 mesi l'ex collaboratrice dello staff di Storace, Tiziana Perreca per aver dichiarato falsamente di aver ricevuto sms di minaccia affinché rinunciasse a rendere una deposizione contraria a quanto detto dal superteste Dario Pettinelli. Un anno di condanna anche all'avvocato Romolo Reboa, mentre è stato assolto l'impiegato della Lait, Daniele Caliciotti. La parola adesso passa al processo di appello.  

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