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La disfida di Fossanova

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L'abbazia di Fossanova, il 17 maggio consiglio provinciale congiunto con Latina e Frosinone

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Alle volte i «segnali» sono più forti e rappresentativi di quanto la cronaca esplicita non racconti. La «secessione» delle province laziali partirà da Fossanova; per una questione geografica, raccontano gli organizzatori del consiglio provinciale congiunto tra Latina e Frosinone. «È il luogo più idoneo stando al confine tra le due realtà territoriali». Eppure, a guardare bene, sono tante le similitudini o le «assonanze» con Pontida, luogo simbolo della secessione nordista tanto caro a Bossi. In entrambe le località insiste un monastero benedettino; da una parte la Basilica di San Giacomo, dall'altro l'abbazia di Fossanova, benedettina di nascita e divenuta cistercense nel 1135, che ospiterà il 17 maggio prossimo il maxi-consiglio. Un luogo di lavoro e preghiera che però, contrariamente a quanto si pensi rispetto ai monasteri, è stato aperto alla gente tanto da diventare parrocchia. Sarà un caso, ma nei monasteri benedettini esiste la cosiddetta «sala capitolare», dove si svolgevano la maggior parte delle assemblee legate al funzionamento dei monasteri e ai rapporti con la Congregazione. Forzando un po' (ma neanche tanto) il concetto, era il luogo dove si faceva «politica», che oggi torna protagonista quasi con lo stesso spirito: la discussione sul rapporto tra le espressioni locali, la loro organizzazione, e il potere centrale. Per chi non credesse alle coincidenze, aggiungiamo un altro elemento: Fossanova insiste nel comune di Priverno, in zona pontina. La lontana Pontida, d'altro canto, con l'area del frusinate sembrerebbe non avere nulla a che vedere, E invece non è così, visto che il monastero benedettino di Pontida fa parte, pensate un po', della Congregazione Cassinate; già, proprio Cassino, la località ciociaria nella quale la santità della vita di Benedetto - fondatore dell'Ordine - e dei suoi seguaci ne fece un centro religioso di grande richiamo. Latina e Frosinone dunque ancora accomunate dal «caso», così come Fossanova e Pontida. La Pontida laziale dunque è qualcosa di più di una semplice assonanza politica. Anzi, è proprio sul dato politico che troviamo le maggiori differenze; il valore dell'unità nazionale, infatti, non è messo in discussione dai presidenti delle Province laziali. Resta il fatto che mentre a Pontida misero simbolicamente in un'ampolla le acque del dio Po, il termine Fossanova deriva da «Fossa Nuova», nome dato a una cloaca, un fosso di scolo. C'è chi lo vede come un cattivo presagio, c'è chi dice... porti bene.  

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