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Italo Bocchino si dimette "Io epurato da Berlusconi"

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Italo Bocchino

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Dimissioni definitive per Italo Bocchino. Questa mattina infatti la sua rinuncia all'incarico è diventata definitiva. Di conseguenza l'assemblea del gruppo parlamentare  del Pdl per discutere sulla lettera di dimissioni e su quella successiva di ritiro delle stesse del vicepresidente vicario è stata revocata. La decisione è stata presa perchè, si legge sempre nel comunicato, è venuto meno l'oggetto della stessa in seguito alle dimissioni definitive dalla carica consegnate stamattina dall'onorevole Bocchino al presidente del gruppo. BOCCHINO - "Non esiste un solo partito nel mondo occidentale dove possa accadere quello che è accaduto nel Pdl". Durissime le parole dell'ex vice capogruppo vicario, Italo Bocchino, dopo le sue dimisssioni da vice capogruppo vicario. Secondo l'esponente finiano Berlusconi "commette un grave errore che è quello di colpire il dissenso e  ha deciso di chiedere la mia testa per educarne cento. Noi non abbiamo nessuna idea di dar vita a divisioni o scissioni nel partito - dice ai giornalisti - noi combattiamo una battaglia all'interno possono toglierci tutti i posti di responsabilita' che abbiamo ma continueremo a combattere questa battaglia dall'interno. Sono moltissimi i parlamentari che ci danno ragione non potendolo dire pubblicamente, sono moltissimi gli elettori che ritengono che serva un centrodestra più democratico, plurale e di stampo europeo. Contestiamo il centralismo carismatico che decide durante una puntata di Ballarò, perchè non gradisce ciò che sta accadendo a Ballarò che una testa deve rotolare". "C'è stata una direttiva di Berlusconi, nel corso della puntata che chiedeva la mia testa - ha spiegato - dato che noi facciamo politica per passione e non per le poltrone e non perche' chiamati un giorno in azienda a dar un contributo per offrire agli italiani un prodotto diverso da quello che si offriva precedentemente, siamo in condizioni di poratre avanti un progetto politico al di la' dei ruoli di responsabilità. Berlusconi commette un grave errore, che è quello di colpire il dissenso, di colpire chi è più in vista per educarne cento - conclude - E' un metodo che non porterà lontano un partito autenticamente liberale e democratico. BERLUSCONI - "Strafottente e insolente". Con questi aggettivi il premier Silvio Berlusconi avrebbe definito, durante la cena di ieri con alcuni senatori, il comportamento tenuto da Italo Bocchino che oggi si è dimesso da vice capogruppo del partito. Il premier, secondo quanto si è appreso da alcuni partecipanti, si sarebbe riferito a una telefonata fatta a Bocchino in merito all'opportunità di una sua partecipazione a una trasmissione televisiva. Davanti al premier che gli diceva "attento, valuta l'opportunità di intervenire o meno di nuovo in tv" dopo  lo scontro con Maurizio Lupi a un'altra trasmissione, Bocchino si sarebbe mostrato "un po' strafottente". Berlusconi avrebbe insistito sul fatto che "qui c'è da governare e non da sputtanare il partito ad ogni occasione incassando  da Bocchino un non mi devi dire cosa devo fare". LA RUSSA - "Le dimissioni di Bocchino rappresentano una decisione molto saggia capace di rasserenare il clima, evitando una riunione del gruppo che poteva essere molto tesa, anche all'interno della componente che ha votato contro il documento finale durante la direzione nazionale". Sulla questione interviene il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa. "Credo che a lui più che ad altri facesse piacere". FINIANI - La decisione definitiva di Italo Bocchino di dimettersi irrevocabilmente dalla carica di vicepresidente vicario del Pdl della Camera è stata maturata nella tarda serata di ieri. Secondo quanto viene riferito da più di un deputato finiano, la corrente ha più volte incontrato il presidente della Camera che avrebbe convenuto sull'opportunità di "non tirare troppo la corda e di dare un segnale distensivo anche nei confronti del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi". "Il gesto di Italo - viene raccontato in Transatlantico - è un gesto di grande responsabilità che serve e deve servire per abbassare i toni. Da entrambe le parti". I finiani, ora, sperano solo che "chi ha vinto non voglia stravincere e accolga queste dimissioni come un'occasione per riportare il confronto politico entro i toni consoni ad un leale dibattito di partito". "Domani - viene racontato da un altro finiano - il Secolo sottolineerà l'importanza del gesto di Bocchino che si è sacrificato per la pace e per il bene del Pdl, nella speranza - viene però aggiunto - che poi non ci sia, dall'altra parte (dagli ex Fi così come da Feltri) una nuova campagna di aggressione".  Per la sostituzione del vicecapogruppo i tempi, viene spiegato ancora, non saranno brevi. "Ora è meglio lasciare le cose così, che decantino da sole. Per il vicario ci sarà tempo. Ma questa volta - viene detto - la sua indicazione dovrà essere ratificata dall'assemblea".

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