Prima giunta: tagli ai dirigenti d'oro
Prima la foto di rito, poi «quattro chiacchiere» con la stampa per indicare le priorità da affrontare e, infine, l'ingresso nella sede della giunta regionale in via Cristoforo Colombo. Una giornata importante per i tredici assessori, iniziata sotto il fuoco incrociato della riunione del partito romano. Giacca e cravatta per gli uomini, tailler per le donne, tanto per dare un tocco di eleganza all'avvio della clessidra per il governo del Lazio. Il primo «richiamo» è invece per Antonio Cicchetti, assessore all'Istruzione e alla Cultura che è arrivato tardi, saltando così la foto di gruppo. Un avvio comunque difficile, quello della giunta Polverini che ce la mette tutta per trasmettere entusiasmo e dare sin da subito una linea chiara. La prima delibera approvata è infatti quella che prevede una razionalizzazione delle strutture di presidenza e la diminuzione delle direzioni regionali, che passano da 26 a 20, con un risparmio di circa 4 milioni di euro. Tra i primi a parlare, Francesco Lollobrigida, neoassessore alla Mobilità. «È una nostra priorità affrontare i problemi e incontrare i cittadini e i pendolari. Tra breve esporremo pubblicamente le linee guida dell'assessorato». La priorità per Pino Cangemi, alla guida degli Enti locali e della Sicurezza: «È riavvicinare subito la Regione ai cittadini» e poi alla domanda se si aspettava la nomina, risponde: «Siamo gente di partito e facciamo quello che ci dicono i nostri dirigenti nazionali». Parla subito del rilancio del Piano di Sviluppo rurale, Francesco Battistoni, assessore all'Agricoltura, mentre il neo assessore alla Casa, Teodoro Buontempo, ricorda subito il cavallo di battaglia de La Destra «mutuo sociale per consentire a giovani e anziani di non avere brutte case senza manutenzione ma di diventare proprietari». L'assessore all'Ambiente, Marco Mattei ribadisce: «Il programma della Polverini sarà il nostro punto di riferimento». Lavoro, famiglia e salute le parole d'ordine di Mariella Zezza. «Lavorare tantissimo e colmare i vuoti» è invece il leit motiv del vice presidente della Regione con delega all'Urbanistica, Fabio Armeni. Nonostante l'entusiasmo però è l'ombra dell'Udc a pesare sulla neonata giunta del Lazio. I toni degli alleati clamorosamente esclusi dal governo regionale sono più duri che mai. All'ottimismo della Polverini e all'appello del sindaco Alemanno per una soluzione condivisa, ambienti Udc commentano lapidari: «Saremo leali con la Polverini, così come lei lo è stata con noi» e, a via Due Macelli, si iniziano a fare i conti: sei seggi in consiglio regionale, dove la maggioranza conterebbe su 44 seggi (Udc compresa) contro i 29 del centrosinistra. Un vantaggio di 15 seggi che potrebbe dimezzarsi in un batter d'occhio e non solo per l'Udc che ha convocato i vertici e gli eletti locali per venerdì. Il neo consigliere regionale, Rocco Pascucci sarebbe infatti già pronto a formare il gruppo Mpa e uscire quindi dalla lista civica. Intanto, il consiglio provinciale di Frosinone si riunirà con il lutto al braccio per la mancata rappresentanza in giunta. La prima riunione del Consiglio regionale è prevista per il 10 maggio. Quindici giorni in cui potrebbe accadere di tutto.