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Polverini contestata, Zingaretti ferito

Festa della Liberazione a Roma, Nicola Zingaretti colpito da un limone

A Milano ammutolita la Moratti

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Una misera contestazione e persino un ferito da un limone, Nicola Zingaretti, per una volta coraggiosamente solidale per l'aggressione verbale subìta dalla collega Renata Polverini. Due presidenti del Lazio sul palco con idee diverse, ma uniti dal reale spirito di una manifestazione tradita. Insomma, un 25 aprile segnato da contestazioni dei centri sociali, polemiche e anche da iniziative «nostalgiche» del Ventennio Fascista, come le migliaia di manifesti con la foto del Duce affissi per le strade di Roma. Obiettivo della contestazione la neo-presidente della Regione Lazio alla quale è stato impedito di tenere il suo discorso - con lancio di frutta, fumogeni, monetine e uova - alla tradizionale cerimonia a Porta San Paolo, luogo simbolo della resistenza romana, che si è confermata preclusa agli esponenti di centrodestra. Una «tradizione» che sa di odiosa intolleranza. Così l'ex sindacalista è stata accolta da una serie di «buu, buu» e frasi come «Polverini vattene a Casapound, fascista e ipocrita» e bersagliata dal lancio di oggetti vari mentre saliva sul palco. Un limone dentro un cartoccio ha colpito a un occhio il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che le era accanto e ha cercato di garantire il diritto della governatrice a pronunciare il suo discorso. Anche l'anziano presidente dell'Anpi Massimo Rendina, che invitava la folla alla calma e ha condannato l'episodio, è stato colpito da un uovo. A scatenare la bagarre, lanciando gli oggetti, è stato un gruppo di 10-15 giovani. La Digos, più tardi, ne ha denunciati due: sono appartenenti ai centri sociali. «Un gruppo di violenti non può macchiare una celebrazione cui il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha giustamente conferito il senso e il valore dell'unità nazionale. Ringrazio il presidente Zingaretti, al quale esprimo la mia solidarietà», ha commentato più tardi la Polverini. Zingaretti da parte sua ha osservato: «Era una bella piazza, rovinata da un gruppo di mascalzoni che nulla hanno a che fare né con la libertà né con la democrazia». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che l'anno scorso non ha potuto partecipare proprio per il rischio di incidenti, ha espresso solidarietà a Polverini e Zingaretti, riconoscendo a quest'ultimo «il coraggio civile dimostrato».  

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