Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

"Costruiamo l'Italia del futuro" L'appello del partigiano Silvio

Silvio Berlusconi

  • a
  • a
  • a

«La sfida è ora». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sottolinea l'importanza e l'urgenza di mettere mano al processo riformatore «per scrivere insieme una nuova pagina condivisa della storia della nostra democrazia e della nostra Italia». Nel messaggio televisivo in occasione della ricorrenza della Liberazione, il premier ha ricordato come «i nostri padri costituenti, dopo la vittoria degli alleati sul nazifascismo, seppero accantonare le differenze politiche più profonde e sancirono nella Costituzione il miglior compromesso allora possibile per tutti che diede vita ad un sistema che prosperò e si consolidò nella democrazia e nella libertà». Oggi, «dopo 65 anni, la nostra missione è di andare oltre quel compromesso per costruire l'Italia del futuro sempre, sempre nel rispetto assoluto dei principi di democrazia e libertà. Il nostro obiettivo - ha sottolineato Berlusconi - è di rinnovare la seconda parte della Costituzione per definire l'architettura di uno Stato moderno, più vicino al popolo sulla base del federalismo, uno Stato più efficiente nelle istituzioni, nell'azione di governo e più equo nell'amministrazione di una giustizia veramente giusta». «Vogliamo farlo - ha proseguito il capo del Governo - insieme a tutte le forze politiche che, come fecero i nostri padri costituenti, non rifiutano a priori il dialogo e hanno a cuore la libertà. Quelle forze politiche che si preoccupano per l'avvenire delle nuove generazioni e che lavorano per il benessere di tutti gli italiani. La sfida è ora - ha rimarcato - e dobbiamo scrivere insieme una nuova pagina condivisa di storia della nostra democrazia e della nostra Italia». La stessa direzione tracciata dal capo dello Stato. Al Quirinale, davanti ai gonfaloni dei Comuni decorati, alle bandiere delle associazioni partigiane e combattentistiche e accanto ai ministri dell'Interno e della Difesa, Giorgio Napolitano ha ribadito la più ampia definizione del 25 aprile data due giorni fa alla Scala, dove è stata accolta da un applauso corale a cui ha fatto seguito un vastissimo consenso politico. Ora l'attenzione di Berlusconi si sposta. È arrivato a Malpensa poco prima delle 21 l'aereo con a bordo il premier russo Vladimir Putin. Il capo del governo russo è stato accolto dal presidente del Consiglio per una visita di lavoro di due giorni. Al centro dei colloqui dossier internazionali, cooperazione bilaterale con particolare attenzione al settore dell'energia, scienza e cultura anche tramite il contributo russo alla ricostruzione dell'Aquila.

Dai blog